Sciopero, ma in tanti
A due giorni dalla rivolta e dai pestaggi, i detenuti del lager di via Corelli si riorganizzano e riprendono l’iniziativa. «Siamo tutti nella stessa barca», dicono, «dobbiamo stare uniti». Entrano in sciopero della fame e della sete, ed estendono l’iniziativa ai reclusi di Torino, Gradisca e Roma. Quattro Centri in lotta, coordinati. A Torino sono in sciopero della fame i reclusi dell’area verde, della rossa e della blu, dopo il tentativo di evasione di massa e gli arresti di ieri. A Roma, invece, lo sciopero è ancora minoritario. Di Gradisca non abbiamo ancora notizie precise, ma è un nome che è ricorrente nelle esplosioni dell’ultimo mese e mezzo.
Due le novità emerse con forza dall’arcipelago dei Centri italiani in una sola settimana, dunque, e tutte e due novità importanti. Intanto, l’evasione. Da pratica abituale e muta a momento collettivo di lotta, rivendicato con orgoglio anche da chi non ce l’ha fatta a scappare. E poi l’idea del contatto e del coordinamento tra Centri, della lotta che unisce e mette a confronto le tensioni e i progetti di chi è rinchiuso anche a centinaia di chilometri di distanza.
Ascolta la diretta raccolta da Radio Blackout:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/04/sciopero-della-fame-7-aprile.mp3]
Leggi il racconto della rivolta di Corelli.
Leggi il racconto del tentativo di evasione di corso Brunelleschi.
Le novità della giornata
Nel pomeriggio, i reclusi di Corelli si piazzano nel cortile del Centro e si rifiutano di rientrare nei container: vogliono essere pesati, uno per uno, ora che lo sciopero della fame e della sete è al primo giorno, e pretendono di essere pesati ogni giorno. La dottoressa respinge la richiesta dei detenuti, a lungo e in malo modo, ma loro sono determinatissimi. A pesarli ci penserà una infermiera, dopo un’ora e mezza di protesta. In serata, aderiscono allo sciopero anche le detenute della sezione femminile: oramai si può dire che tutta Corelli è in lotta. I reclusi di Torino, da parte loro, sono al secondo giorno di sciopero della fame, e sono convinti ad andare avanti a fianco dei milanesi. È confermata anche la partecipazione di reclusi a Roma e a Gorizia, e per domani si attendono notizie da altri Centri ancora.