Piccole vendette

Eccoli serviti, i giorni delle piccole vendette. Dopo un mese e mezzo passato sulla difensiva, questa breve tregua nelle mobilitazioni dentro e fuori i Centri ha dato il tempo ai gestori dei Cpt di riorganizzarsi e di togliersi qualche dente. Da ieri, una piccola tornata di trasferimenti ha scombussolato la mappa concentrazionaria del Nord Italia. Reclusi di Torino spostati a Milano oppure a Roma, e poi milanesi spostati in massa a Gradisca, senza alcun valido motivo se non quello – dichiarato solo in alcuni casi – di punire chi “rompe troppo i coglioni”. E poi, peggio ancora, deportazioni. Deportazioni, minacciate per giorni e ora fatte in tutta fretta, di gente che aveva superato ampiamente i due mesi di reclusione e che era, come tanti altri, in attesa di uscire. Questa mattina uno di loro è riuscito a telefonarci dall’aereo, circondato da poliziotti. La sua è una voce nota per chi ha voluto ascoltare gli appelli alla lotta e alla solidarietà che si sono levati, dalla metà di febbraio fino ad oggi, dalle gabbie di mezza Italia.

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Ascolta anche un’intervista di Radiocane a un recluso di via Corelli, il giorno dopo la rivolta e le cariche del 10 aprile.

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Leggi (o rileggi) infine il nostro articolo sulla rivolta di via Corelli, con le dirette in tempo reale.