L’attacco

6 luglio. Dopo aver abbaiato per un mese e mezzo, la Digos torinese passa all’attacco e, in accordo con il grande capo del tribunale Giancarlo Caselli, decide di lusingare il ministro Maroni offrendogli su di un piatto di argento le teste di un bel po’ di studenti ribelli, proprio prima alla vigilia dell’apertura delle danze a L’Aquila. Si tratta di un bel pezzo di studenti del Collettivo Universitario Autonomo e dell'”Onda anomala” torinese. Dodici arresti in città, con gente prelevata nelle case o dentro al centro sociale Askatasuna. Altri nove arresti in giro per l’Italia. L’accusa, scontata, è quella di essersi scontrati con la polizia per le strade di San Salvario, in occasione del vertice dei Rettori del 19 maggio scorso.

Ascolta la prima diretta raccolta dai microfoni di Radio Blackout quando la retata era ancora in corso:

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