Rivolta al Cie di Bologna
Ha preso una lunghissima rincorsa, ma alla fine è esplosa pure Bologna. A fare da scintilla un recluso disabile: stava male, da questa mattina, ma nessuno si degnava di dargli ascolto. Così ha cominciato a tagliarsi e le gabbie si sono riempite di sangue. In solidarietà con lui, intorno alle 13, in tutto il Centro è cominciata una battitura, forte e disperata, ed altra gente ha cominciato a tagliarsi e ad urlare, mentre i solidali di fuori spargevano la voce. Dopo una mezz’oretta è intervenuto il garante dei detenuti di Bologna che ha costretto i funzionari del Centro a prendersi carico del ragazzo disabile – che intanto, a detta dei suoi compagni, stava “morendo dissanguato”. Troppo tardi per calmare gli animi, però: oramai in rivolta, i reclusi hanno accumulato materassi e masserizie nei cortili ed hanno dato fuoco a quel che hanno potuto. Ora che scriviamo – e sono le 14,00 – la situazione è di attesa. I reclusi stanno litigando furiosamente con gli operatori del Centro, presentando loro una lista – lunghissima – di rimostranze. A presto aggiornamenti.
Ascolta una diretta su Radio Blackout con un recluso di Bologna
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Aggiornamento ore 15.00. Quando un gruppone di solidali è arrivato fuori dalle mura di via Mattei i reclusi hanno ricominciato con le urla e con la battitura chiedendo che qualcuno di loro potesse entrare dentro a visitarli. Alcuni compagni si sono presentati alla porta ma ovviamente non sono stati fatti entrare. Ora la polizia pattuglia i dintorni del Centro, aiutata anche dagli operatori della Misericordia, che forniscono loro indicazioni sulla posizione dei solidali.
Aggiornamento ore 21.oo. La situazione di tensione dentro al Centro si è placata definitivamente intorno alle 17,30. Durante tutte le ore della protesta la polizia di guardia al Centro è aumentata ma non si sono visti né celerini né impennate repressive particolari, neanche quando i solidali da fuori si sono arrampicati sul muro esterno per comunicare con i reclusi attraverso il megafono.
Solo un’ora dopo, a Modena, un gruppetto di sconosciuti è entrato dentro alla sede della Misericordia – l’ente gestore di entrambi i Cie emiliani – lanciando volantini e mostrando le proprie braccia, segnate da vernice rossa. Con i volantini e con i discorsi il gruppo ha ricordato ai presenti le responsabilità della Misericordia nella gestione dei Centri e negli episodi del primo pomeriggio. Daniele Giovanardi, accusando il colpo per l’invasione degli uffici della propria azienda personale, non ha perso tempo per riportare ai giornali una versione dei fatti tutta costruita per assolvere lui e i propri sodali da qualsiasi responsabilità.