Il Ministro sul pisello
Una giornata amara per i leghisti di largo Saluzzo. Asserragliati nella loro sede per resistere alla giornata contro la sorveglianza speciale, prima chiedono alla polizia di allontanare una ventina di manifestanti che si erano appiccicati alla loro vetrina. Poi, galvanizzati, si lamentano per lo striscione “sorvegliateci i maroni” che era stato issato tra due lampioni. Dopo mezz’ora di telefonate, probabilmente col Viminale, la polizia chiama rinforzi e decide di sequestrare lo scabroso striscione. Ne nasce un parapiglia, qualche manganellata da una parte e qualche colpo di cavalletto dall’altra, ma alla fine lo striscione viene sequestrato. Poco male, i manifestanti ne tirano fuori un altro simile, ma con la faccia di Maroni un po’ più… flaccida. I leghisti, che invece ce l’hanno sempre più duro, escono allo scoperto e vengono colpiti da una raffica di castagne che li costringe a rientrare in ufficio. Poco dopo, tirano giù la serranda e i manifestanti esultano: ora che la sede è chiusa si legge chiaramente chi c’è dentro: dei “razzisti di merda”. I leghisti tentano di andarsene dal retro, di soppiatto, ma vengono riconosciuti e inseguiti, e se la filano a gambe levate.
Raggiunto l’obiettivo della giornata, è giusto farsi un giretto per San Salvario. Ma la polizia ritiene che non sia opportuno sfilare con un bel cazzone a forma di Maroni in testa al corteo. Allora lo striscione viene sostituito con un più sobrio “contro il razzismo azione diretta” e si può partire. Lungo il tragitto diversi stranieri ascoltano interessati, leggono i volantini, si uniscono alla manifestazione spontanea. E in via Madama Cristina salta di nuovo fuori lo striscione dello scandalo, e con molta intelligenza la polizia ferma il corteo bloccando il traffico per diversi minuti, in modo che tutti vedano per bene il Ministro sul pisello. Terminato lo spettacolo, i manifestanti ripiegano definitivamente lo striscione e ritornano contenti in largo Saluzzo. In via Baretti, si sentono distintamente due carabinieri che si chiedono: “ma perché non va bene lo striscione?”
Lo striscione sequestrato
Lo striscione di riserva