Integrazione
Domenica mattina in piazza della Repubblica abbiamo potuto ammirare un gigantesco dispositivo di “sicurezza integrata”. Il perimetro di metà piazza era occupato dalle bancarelle di abbigliamento e calzature di quei commercianti regolari che hanno aderito al piano di rinascita di Porta Palazzo di Carlo Verra, che prevede evidentemente l’abolizione del riposo domenicale. Un altro quarto, quello sotto la tettoia, era occupato dai gazebo dell’associazione The Gate, la sinistra che collabora da anni per la normalizzazione del quartiere. Tutto il resto, tutti gli angoli scoperti erano presidiati da una decina di camionette della celere e dei carabinieri in assetto antisommossa, e da decine di poliziotti in borghese. Un dispositivo integrato per non lasciare nessuno spazio libero ai commercianti abusivi che come ogni domenica hanno provato a piazzarsi, nessuno spazio libero neanche per tirare due calci a un pallone, con la polizia che schierava uomini e mezzi per interrompere la partita. Uno spettacolo desolante e inquietante, “peggio che in Algeria” dice un passante che ha conosciuto lo Stato di polizia. Carlo Verra, tutto gongolante, scrive su uno striscione la chiosa di questa giornata di guerra: “A noi l’integrazione, a voi la festa”. In effetti, il dispositivo di sicurezza integrata messo in campo domenica è servito al suo scopo: fare “la festa” a tutti quelli che per decreto non hanno la licenza di esistere.