L’unione fa la forza
15 ottobre. Al Politecnico studenti e precari della ricerca si trovano per una volta a protestare insieme: i primi sono contrari alla riforma che dall’anno prossimo chiuderà sedi decentrate e corsi di laurea, introdurrà soglie e sbarramenti e sostituirà alcuni corsi con lezioni videoregistrate. I secondi chiedono l’apertura di un tavolo di trattativa per salvare i loro posti di lavoro. I precari portano da mangiare, gli studenti la birra e la musica. Finito il banchetto, oltre cento contestatori decidono di salire in rettorato, dove il Senato Accademico dovrebbe riunirsi a breve per approvare la riforma. La porta del senato viene chiusa e in tanti si siedono sulle scale per impedire l’ingresso ai senatori.
Per pubblicizzare l’occupazione qualcuno improvvisa una conferenza stampa mentre altri sistemano sul tetto uno striscione e accendono un po’ di fumogeni. Pur di raggiungere il senato, qualche senatore calpesta gli studenti. Ma il blocco tiene, nonostante gli strattonamenti e le minacce di denuncia da parte degli agenti della digos. Alla fine il rettore Profumo cede: il tavolo di trattativa per i precari verrà aperto, e il senato non approverà la riforma.