Rompere i muri del silenzio / 2
È uscito il terzo numero di “Rompere i muri del silenzio”, il numero 2. Da
Mese: Aprile 2010
Stop alle regioni sui centri immigrati
Milano, 16 aprile 2010 – Le Regioni non possono rifiutarsi di ospitare Centri di espulsione.
Un atto di elevata civiltà veneta
Belluno, 16 aprile 2010 – ”E’ un atto di elevatissima civilta”’. Lo ha detto il
Incostituzionali le norme regionali che impediscono i Cie in Liguria
Roma, 15 aprile 2010 – La Consulta ‘boccia’ le norme della Regione Liguria che impediscono
Abomini
«Milano, 14 aprile 2010. All’Università Statale di via Festa del Perdono, l’atmofera era surreale.
Questa domenica, in corso Brunelleschi
Scarica e diffondi le locandine dell’iniziativa, 1 e 2.
Maroni: nuovi Cie in ogni regione, mille posti in più
Roma, 14 aprile 2010 – Il Viminale prosegue nel suo progetto di costruire almeno un
Due scioperi
Due scioperi della fame, a Roma e a Torino. Individuali, a dimostrazione di una determinazione
Una lettera da via Corelli
Cari italiani, noi siamo dei clandestini siamo detenuti al CIE di via Corelli a Milano
Ancora due mesi
Alla fine, i Giudici di Pace di Modena, di Torino e di Roma hanno autorizzato
L’affittacamere
«La storia di Paola, trans brasiliana, che vive prostituendosi in appartamento a Milano. La storia
Nella tua città c’è un lager n. 14
Scarica, stampa e diffondi l’ultimo numero (dal 21 marzo al 4 aprile 2010) Scarica, stampa
Pratici e precisi
Dopo la grande rivolta della settimana scorsa, la voglia di libertà circola ancora nelle gabbie
Quando “no” è “no!”
Dieci mesi passati tra Cie e carceri, dieci mesi di pasta col pomodoro e riso
Ingrid
Lunedì scorso, alle cinque del pomeriggio, Ingrid viene convocata dentro all’ufficio immigrazione del Cie di
Bottiglie
Bottiglie (di plastica) contro gli agenti dentro al Cie di Corso Brunelleschi. Per protesta contro
Guardando Roma
Dopo settimane di sciopero della fame “a staffetta”, i reclusi del Cie di via Corelli
Un appuntamento
Scarica, fotocopia e diffondi la locandina dell’iniziativa: 1 e 2.
L’Eni, Joy e le deportazioni
«Si sfruttano risorse naturali incuranti delle conseguenze locali, si produce un’ umanità in esubero, spossessata