Una giornata di rivolta a Ponte Galeria
«No, no, addirittura morendo una persona!?!» – Così rispondono dal centralino del Cie di Ponte Galeria prima d’iniziare a respingere ogni altra domanda e mentre da dentro ci raccontano che un recluso è in fin di vita a causa del pestaggio della polizia. Cariche in seguito ad un’evasione esplosa al termine di una delle tante giornate d’oppressione e violenza all’interno del lager. Nella sezione maschile da ieri mattina prendono fuoco lenzuola e materassi, inizia lo sciopero della fame e della sete ed in serata tentano la fuga almeno 10 persone.
Tutto il resto potete ascoltarlo dalla corrispondenza registrata intorno alle 24.00 di ieri sera da Radio Onda Rossa:
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Poco dopo dietro le mura cade il silenzio, la polizia riesce ad entrare da alcune cancellate precedentemente forzate ed infine chiude tutti nelle celle. Si passa alla conta mentre il Cie inizia a popolarsi di energumeni in divisa.
Tra le persone fermate durante la fuga c’è la conferma che qualcuno sia stato pestato violentemente ma non si riesce ad avere notizie sulle condizioni, dovrebbero essere circa 4 persone… una persona nata in Egitto potrebbe trovarsi in condizioni gravissime. Intanto in 6 hanno conquistato la libertà.
Intorno alle sette e mezza del mattino arriva la notizia che nove reclusi sono in viaggio verso il Tribunale, trattenuti in stato d’arresto con l’accusa di resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamenti. In mattinata il giudice convaliderà gli arresti, ma ordinerà di riportare i prigionieri nel Centro in attesa del processo che sarà il 22 luglio prossimo.
Ascolta il commento del loro difensore:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2010/06/100604piazzaleclodio2.mp3]
Vi ricordiamo che ogni aggiornamento sulla situazione del Cie di Ponte Galeria lo potete trovare sul sito di Radio Onda Rossa di Roma.
Aggiornamento ore 23.00. Da quello che è emerso gli evasi di ieri sera erano cinque, e non sei. Purtroppo, poi, uno di loro è stato fermato questa mattina nei pressi di Fiumicino. Solo quattro, dunque, continuano ad essere liberi.