Il ritorno dello striscione proibito
Torna in piazza a Milano lo striscione proibito, quello del 26 novembre. Questa volta di fronte al Tribunale, proprio in mezzo al presidio in solidarietà con Joy ed Hellen e contro i Centri per senza-documenti: «Nei Cie la polizia stupra». Quando viene aperto, in mezzo alla strada e sulle striscie pedonali, poliziotti e carabinieri si agitano e si schierano, poi, con due piccole cariche, schiacciano i manifestanti verso il marciapiede. Ma il presidio tiene, e lo striscione proibito rimane in bella mostra.
Ascolta la voce di un compagno, naso a naso con la polizia:
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Intanto, dentro al Tribunale, Joy ed Hellen confermano il loro racconto, e lo fanno diritte in faccia a Vittorio Addesso, che era lì in aula nascosto dietro ad un paio di occhiali da sole insieme al suo difensore, un avvocato dello studio La Russa di Milano. Ma ora che sono state ascoltate dal giudice, Joy ed Hellen rischiano di nuovo l’espulsione: oramai il processo può continuare senza di loro e fra pochissimi giorni, l’11 giugno, scadrà la proroga del trattenimento nel Centro. Bisogna tenere l’attenzione alta, e far quel che si può perché non rinnovino loro il trattenimento per altri due mesi ancora, come è successo qui a Torino per Debby e Priscilla.
Ascolta Nicoletta, che fa un bilancio della giornata ai microfoni di Radio Blackout:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2010/06/la-giornata-a-milano.mp3]
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