Novembre
Sono stati assolti per non aver commesso il fatto Adel, Maati e Mohammed, i tre reclusi ribelli che il sei di novembre scorso erano stati arrestati con l’accusa di aver danneggiato la struttura del Centro di corso Brunelleschi. Al tempo si erano fatti tre giorni giusti di carcere, per poi ritornare dentro al Cie. Come ricorderete quelle erano settimane di lotta durissima: solo due giorni prima i prigionieri erano riusciti a demolire un muro interno alla loro camerata e gli alpini stessi si guardavano bene dall’avvicinarsi ai gabbioni senza motivo, per timore di alzare la tensione con la loro stessa presenza. Proprio quella sera, poi, alla notizia della rivolta, un gruppone di una cinquantina di compagni riusciva a bloccare la strada di fronte al Centro e a mettere fuori uso una telecamera di sorveglianza.
Ma perché sono stati assolti? Perché non c’è alcuna prova che siano stati proprio loro tre a tirare giù i vetri delle camerate a colpi di letti sradicati. C’è un filmato di quei momenti, ma non si riconosce nessuno. Evidentemente, proprio come gli uomini della Digos torinese, anche i funzionari dell’Ufficio stranieri della Questura – che sono presenti nel Centro insieme alla Croce Rossa militare – hanno l’abitudine di fare arrestare la gente più in base a delle logiche di controllo o per ritorsione che in base a dei dati di fatto dimostrabili, e lo fanno imbrogliando per quanto possono le carte. E in questo caso volevano semplicemente sbarazzarsi dei più rompicoglioni, dei più determinati a lottare e a resistere e a tenere i contatti con l’esterno – non certo di chi quella sera aveva rotto quel vetro.
Se avete voglia di ripercorrere quelle giornate di novembre nelle quali la lotta dei reclusi e dei solidali fuori si era posta nei fatti nell’ottica della demolizione del Centro, rileggetevi qualcuna di queste cronache, e date una occhiata a questo video:
- Sguardi (martedì 27 ottobre)
- Come al G8 (mercoledì 28 ottobre)
- Crepa (mercoledì 4 novembre)
- Di nuovo guerra (venerdì 6 novembre)
- Criminali? (8 novembre)
- Un corteo che c’è (15 novembre)
- Uomini in viaggio (16 novembre)
- Udienze (19 novembre)
- Tutto il reportage del sito Fortress Europe dal Cie di Torino, che descrive benissimo la situazione dentro al Centro nei giorni immediatamente precendenti a questi avvenimenti.