Alle porte di Roma
«La sera dell’altro ieri, un recluso algerino è salito sopra le sbarre della sua cella nel Cie di Ponte Galeria, si è tagliato in diverse parti del corpo, tra cui la gola, e poi ha tentato d’impiccarsi.
Verso le 22.00 un folto gruppo di reclusi della sezione maschile è salito sui tetti per protesta: credevano di essere a un passo dalla libertà, ma il Cie si è riempito di polizia e carabinieri con varie camionette e sono stati costretti a scendere.
Intanto una trentina di solidali si sono ritrovate/i davanti al Cie: con cori, urla e molto rumore si sono fatte/i sentire dai reclusi e dalle recluse, facendo riecheggiare la parola libertà al di sopra delle infami mura dell’oppressione.
Inoltre hanno convocato un concentramento per domani, mercoledì 16 giugno, alle 21.00 in via Tiburtina, davanti all’ingresso del Parco dei caduti del 19 luglio 1943, a San Lorenzo, per far sentire la propria solidarietà con le lotte dei reclusi e delle recluse e per diffondere in città una cronologia della settimana appena trascorsa a Ponte Galeria: vere e proprie cronache di ordinaria oppressione.»
Vi ricordiamo che quasi ogni giorno, sul sito di Radio Onda Rossa, compaiono novità e racconti e voci dalle lotte dal Cie di Ponte Galeria. Ascoltatevi assolutamente questa lunga intervista: «Il lager alle porte di Roma»
Aggiornamento 17 giugno. Leggi il racconto dell’iniziativa di questo pomeriggio a San Lorenzo:
«In risposta agli ennesimi tentativi di suicidio all interno del CIE di Ponte Galeria, delle agitazioni rivoltose all interno e dell’ordinaria repressione sbirresca, un gruppo di solidali si è ritrovato in piazza per comunicare il proprio odio verso ogni forma di reclusione e la propria vicinanza solidale ai reclusi di Ponte Galeria.
Dal concentramento in via Tiburtina si è cominciato a leggere al megafono il comunicato che i reclusi avevano fatto uscire un po’ di giorni fa, ad informare i passanti sulle ultime cronologie di oppressione all’interno del lager con volantini, cori e uno striscione: “NESSUN* E’ CLANDESTINO CIE=LAGER DELLA DEMOCRAZIA”.
Da lì si è deciso di partire in corteo per le strade del quartiere S.Lorenzo, per ribadire l’inaccettabilità di un lager alle porte di Roma e sottolineare la complicità di tutte le ditte che lo gestiscono e ci lucrano, Auxilium su tutte.
Da notare la solidarietà di alcuni passanti e di un gruppo di immigrati che si sono uniti al corteo che si snodava per le strade del quartiere, che intantanto si riempiva di quella che i pennivendoli chiamano “movida”.
Nella affollata piazza centrale di S.Lorenzo si è letto di nuovo al megafono il comunicato dei reclusi per far uscire il più possibile la loro voce.
In seguito il corteo si è spostato verso Porta Maggiore dove con fumogeni e un’ altro striscione con su scritto “LIBERTA’ PER TUTTI E TUTTE (A)” si è bloccato il traffico a singhiozzo, per poi ritornare a S.Lorenzo dove il corteo si è concluso.
Tutto ciò alla faccia (di merda) dei digossini che potevano solo stare a guardare seguendo il corteo.
Ci preme ribadire la necessità di esprimere il nostro appoggio solidale ai reclusi e alle recluse del CIE di ponte galeria come di tutti i lager della democrazia, ciascuno secondo i propri desideri e le proprie capacità. Anche con il riprendersi le strade senza chiedere autorizzazioni e permessi a nessuno, affinche le vie, i muri e i quartieri parlino di solidarietà tra sfruttati e di odio verso chi arresta, rinchiude, opprime e tortura ogni giorno.»