Tra campi di calcetto e corsi di danza

Roma, 12 luglio 2010E’ stato rinnovato oggi alla sede della Regione Lazio il protocollo d’intesa, approvato con una delibera del primo giugno, che garantisce agli stranieri del Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria l’assistenza sanitaria. A firmare il documento la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ed il garante regionale dei detenuti, Angiolo Marroni.
“Questo protocollo – ha spiegato Polverini – fa parte dei miei doveri e rinnova un clima di collaborazione tra le istituzioni perché si possa fare di più in termini di accoglienza per persone che a volte scappano solo dalla loro miseria. Il protocollo prevede interventi per migliorare le condizioni di vita degli ospiti e, attraverso convezioni con l’Asl di Roma D, attivare percorsi di prevenzione, diagnosi e cura. Si potrà ottenere nel più breve tempo possibile la documentazione clinica per assicurare la continuità assistenziale, si struttureranno rapporti istituzionali per consentire il rilascio dei tesserini sanitari per l’accesso ai sevizi, ci sarà l’organizzazione per l’accesso all’assistenza specialistica con particolare riferimento ai Serp, ai dipartimenti di salute mentale e ai consultori, oltre all’agevolazione dei rapporti tra il Cie e lo Spallanzani per eventuali ricoveri ed assistenza specialistica”.
Il governatore del Lazio ha anche annunciato che  alle 18 andrà a visitare il Cie di Ponte Galeria per verificare la situazione.  “Se non c’è nulla da nascondere di solito i luoghi devono essere aperti: stasera alle 18:00 andrò a visitare il cie di Ponte Galeria personalmente”, ha detto Polverini
Fra le iniziative presentate oggi per migliorare le condizioni di vita nel centro di Ponte Galeria anche il finanziato di un campetto di calcio. “Sta per partire  – ha aggiunto Polverini – la costruzione di un campetto di calcio che sarà finanziato dalla Regione. Credo che si possa poi proseguire anche lavorando per dare un luogo di culto, di preghiera, intrattenimento”.
“Le persone nel Cie, che non sono detenuti – ha spiegato Marroni – vivono una condizione molto pesante perché la struttura fu costruita a suo tempo con caratteristiche difficili da sopportare per viverci, anche per sei mesi. Se mi chiedessero di scegliere tra carcere e Cie sceglierei il carcere”.  “Secondo quanto riferito dal direttore della cooperativa che gestisce i servizi interni alla struttura di Ponte Galeria, Giuseppe Di Sangiuliano, in estate saranno avviati anche dei lavori per la messa in sicurezza del Cie. Per gli ospiti della struttura già sono operative alcune attività, come quelle di arte terapia, corsi di italiano e per le donne anche corsi di danza.

(la Repubblica)