La scelta è fatta
Rovigo, 31 luglio 2010 – La scelta è fatta. Il Centro identificazione ed espulsione (Cie) del Veneto sarà realizzato in provincia di Rovigo. Per la precisione, nella frazione di Zelo del Comune di Giacciano con Baruchella, piccolo centro di 2228 abitanti al confine con la provincia di Verona. La struttura destinata ad accogliere immigrati clandestini sorgerà all’interno di un sito militare dismesso, quello che un tempo ospitava la base missilistica del 79esimo Gruppo Intercettori Teleguidati. La decisione era stata comunicata in anteprima venerdì scorso dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al presidente della Regione, Luca Zaia, nel corso di un incontro a margine della firma del protocollo contro l’infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori per la Pedemontana. Della questione, probabilmente, il ministro aveva parlato anche con il sindaco di Verona, Flavio Tosi.
Nella stessa giornata Maroni, pressato su questo tema dai giornalisti, aveva dichiarato: «Il Cie nel Veneto? Abbiamo individuato il sito insieme al presidente della Regione, Luca Zaia. Ma non e’ Tessera, come ha anticipato qualche giornalista». Cancellata Venezia, i tentativi di capire la localizzazione si erano spostati verso Verona, dove nei mesi scorsi erano state fatte diverse ipotesi, da quella del capoluogo (in un sito militare dismesso) a quella di Bovolone- Isola Rizza, in provincia. Inevitabili, erano esplose le polemiche, che avevano visto su fronti contrapposti la Lega (il sindaco di Verona, Flavio Tosi, aveva dato personalmente a Maroni la «disponibilità » ad ospitare il Cie) e il Pdl. E adesso l’assessore regionale alla sicurezza, Massimo Giorgetti, esprime senza esitazioni tutta la propria «soddisfazione alla notizia che il Cie non si farà più nella provincia di Verona. Questo – dice Giorgetti – è un risultato che è frutto dell’azione politica del Popolo della Libertà, che in tutte le sedi, istituzionali e non, aveva sostenuto come non fosse opportuno che il Cie sorgesse nei pressi dei grandi centri abitati. Ci fa piacere che le nostre istanze, al contrario di quanto sosteneva il sindaco Tosi, siano state recepite dal ministro Maroni».
Quanto alla scelta del sito rodigino, Giorgetti sottolinea che «se sarà, come io presumo, nella frazione di Zelo del Comune di Giacciano con Baruchella, all’interno della sede del 79esimo Gruppo Intercettori Teleguidati, si dimostrerà la validità delle nostre indicazioni». L’ex base missilistica di Zelo aveva ospitato per anni, nel dopoguerra, militari italiani e soldati americani. L’esercito statunitense aveva lasciato l’area nel 1987 e l’intera struttura era stata definitivamente chiusa due anni più tardi, venendo abbandonata al degrado più completo. Pochi mesi fa, nel dicembre 2009, una parte di essa era stata messa all’asta ed acquisita da una società (la Studium Srl) di Padova. Restava disponibile quindi la cosiddetta «area logistica », con una superficie coperta di 10mila metri quadri ed una scoperta di 73mila metri quadri con una ventina di strutture destinate in passato ad uso logistico e di casermaggio. E proprio lì, adesso, verranno predisposte le strutture necessarie ad ospitare gli immigrati clandestini in attesa di essere espulsi.
(Corriere del Veneto)