Ferragosto

Ferragosto in libertà per un bel gruppo di reclusi del Cie di Gradisca. Ieri una quarantina dei 130 reclusi del Centro si sono scagliati contro i cancelli del campetto di pallone. Dopo essere riusciti a far saltare i lucchetti, in venticinque hanno scavalcato il muro di cinta per corrersene via. Alcuni sono stati ripresi subito, altri già stamattina, ma a quanto ammette la stessa Prefettura di Gorizia a zonzo ci sono ancora almeno 11 persone. Noi auguriamo loro buon viaggio, e di tutto cuore. Ci è difficile immaginare come sia ridotto oramai il Centro, dopo anni di continue rivolte, di fughe e anche di repressione ferocissima. Sentite cosa hanno dichiarato in proposito, solo qualche settimana fa, gli operatori di Connecting People: il Cie di Gradisca «è un carcere a basso costo che utilizza una struttura totalmente inadeguata. […] Da luglio 2009 abbiamo subìto 15 aggressioni, in due casi estremamente gravi, e la situazione non è migliorata. Siamo costretti a lavorare nel terrore, in una situazione di totale insicurezza, con telecamere spente e sensori a infrarossi fuori uso a seguito dei ripetuti tentativi di fuga. Molte delle paratie in vetro antisfondamento posizionate nelle camerate, poi, sono ormai sbriciolate, ma da settimane non vengono sostituite». Deve essere un vero disastro, se addirittura i sottoposti di personaggi come Giuseppe Scozzari, Mauro Maurino e Luigi Del Ciello cominciano a lamentarsi ad alta voce. Chissà che qualcuno non si decida finalmente a cambiar lavoro.

Del Ferragosto milanese vi abbiamo già raccontato ora per ora questa notte, ed eccovi un riassunto un po’ più ordinato della faccenda. Ieri sera, intorno alla una e mezza, almeno una trentina di reclusi di Corelli salgono sul tetto. Arrivano da tre sezioni, tra le quali anche la sezione B, la sezione femminile che era stata vuotata dalle donne per essere riempita di uomini appena sbarcati e che dell’Italia conoscono solo i Centri. Tra tutta la gente che sale sul tetto, solo in quattro provano concretamente a scappare e solo uno di loro riesce a saltare l’ultimo muro e darsela a gambe: gli altri tre vengono ripresi ancora dentro alla struttura. Per chi è rimasto sul tetto, invece, inizia una vera e propria mattanza: «come al G8 di Genova», dicono. La polizia tira giù dal tetto le persone e le prende a manganellate sulla testa e sul viso. Gli agenti infieriscono su chi è a terra: in tre non riescono più ad alzarsi, perché sono svenuti a forza di colpi. Sono questi i feriti più gravi, quelli che ancora adesso sono all’ospedale. Gli altri feriti, e sono molti, vengono invece chiusi nelle stanze. Secondo la Questura, i denunciati per questa rivolta sono diciotto e sarebbero “a piede libero” – che poi vuol dire che continueranno a starsene rinchiusi nel Centro. Fuorché il fuggiasco, ovviamente, che è a “piede libero” veramente.

Ascolta la voce di un recluso milanese, che al racconto della rivolta affianca brandelli della sua storia, che alcuni di voi conoscono già:

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Del Ferragosto nel Cie di Restinco, a Brindisi, vi abbiamo già raccontato quel poco che si sa. E non è male, visto che dieci dei fuggiti sono ancora liberi.

Leggimi in lingua francese.

Italie : évasions à Milan, Brindisi & Gradisca pour le week-end du 15 août

Brindisi : « Une trentaine d’immigrés clandestins se sont évadés du centre de rétention de Restinco, aux portes de Brindisi, en franchissant le mur d’enceinte. Lors de leur fuite, certains se sont blessés aux jambes à cause de la hauteur du mur. En quelques heures, une vingtaine d’entre eux a été repris et ramenés au centre. La police cherche les autres. »

Gradisca : Quinze août en liberté pour un beau groupe de retenus du centre de rétention de Gradisca. Hier, une quarantaine des 130 enfermés se sont lancés contre les grilles du petit terrain de foot. Après avoir réussi à faire sauter les cadenas, près de 25 ont escaladé le mur d’enceinte pour s’évader. Quelques uns ont été repris immédiatement, d’autres ce matin, mais selon la préfecture de Gorizia, il manque encore 11 personnes. Il est difficile pour nous, dehors, d’imaginer comment ce centre après des années de révoltes, d’évasions et de répression féroce.
Écoutez ce qu’ont déclaré il y a quelques semaines des employés de Connecting People [coopérative qui cogère le centre] : le centre de Gradisca “est une prison à bas coût qui utilise une structure complètement inadaptée. (…) Depuis juillet 2009, nous avons subi 15 agressions, dans deux cas extrêmement graves, et la situation ne s’est pas améliorée depuis. Nous sommes obligés de travailler dans la terreur, dans une situation d’insécurité totale, avec les caméras de surveillance cassées et les détecteurs infra-rouges hors d’usage suite aux tentatives d’évasion à répétition. La plupart des protections en verre renforcé placées sur les caméras sont désormais en miettes, et ne sont plus remplacées ». Ca doit être un vrai désastre si même leurs collabos comme Giuseppe Scozzari, Mauro Maurino et Luigi Del Ciello commencent à se plaindre à vois haute ! Qui sait si quelqu’un ne décidera pas un jour de changer de boulot.

Milan : Hier soir, vers 1h30 du matin, une trentaine de retenus au moins de via Corelli sont montés sur le toit. Ils provenaient des trois sections, y compris la B, soit la section femmes qui avait été vidée pour être immédiatement re-remplie d’hommes à peine débarqués sur les côtes italiennes. Parmi tous ceux qui sont montés sur le toit, seuls quatre ont tenté concrètement de s’évader, et un seul a réussi à sauter le dernier mur puis à courir : les trois autres ont été repris à l’intérieur du centre. Quant à ceux qui sont restés sur le toit, ça a été un massacre : “comme lors du G8 à Gênes” disent-ils. Les flics ont descendu les gens du toit et les ont frappés à coups de matraque sur la tête et au visage. Ils se sont déchaînés contre ceux qui tombaient à terre : trois ne réussissent plus à se relever, dans le coma à force de coups. Ils sont encore à l’hôpital. Selon la Préfecture, il y a 18 mis en examen pour cette révolte.

da Cettesemaine