Poliziotti
«Rinvio a giudizio per due poliziotti del Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli, a Milano. A chiedere l’applicazione dei due provvedimenti, in relazione a episodi diversi, è il pm Marco Ghezzi. Nel primo caso il rinvio a giudizio riguarda Vittorio Addesso, l’ispettore di polizia accusato di aver abusato sessualmente di una nigeriana di 28 anni, J., nel centro per clandestini.»
Ascolta l’intervista telefonica con Nicoletta di Noinonsiamocomplici, dai microfoni di Radio Blackout
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«La donna, prostituta in Italia dal 2008 per conto di un clan di sfruttatori connazionali, era stata trasferita dal Cie di Milano a quello di Modena, dove, lo scorso aprile, ha tentato il suicidio ingerendo del sapone liquido. L’episodio era stato denunciato dalla stessa J. al processo per la rivolta di via Corelli, in cui lei era tra gli imputati e che si concluse con la sua condanna a sei mesi di carcere. Successivamente la donna era stata sentita con la formula dell’incidente probatorio e aveva confermato le accuse. Secondo il racconto della giovane, nell’agosto 2009, mentre riposava su un materasso nel cortile del Cie, l’ispettore Addesso si era sdraiato sopra di lei, toccandola nelle parti intime e cercando di violentarla. Dalla sua denuncia erano nate due inchieste: una per calunnia, a carico suo e della connazionale H., che aveva confermato l’aggressione, disposta direttamente dal giudice, la seconda a carico di Vittorio Addesso per violenza sessuale aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale. La richiesta di rinvio a giudizio è stata inoltrata al gup Simone Luerti, che ora dovrà fissare l’udienza preliminare a carico del poliziotto.
Il pm milanese ha chiesto il rinvio a giudizio con rito immediato anche dell’ispettore di polizia M. T., che a sua volta avrebbe violentato una trans brasiliana nel centro di detenzione ed espulsione di via Corelli. Per M. T., già arrestato lo scorso giugno, è stato chiesto il giudizio immediato sulla base dell’evidenza delle prove a suo carico. Dagli accertamenti è emerso non solo che avrebbe molestato altre trans all’interno del centro, ma che in società con una extracomunitaria affittava un appartamento in zona Cenisio utilizzato da transessuali, immigrate irregolarmente, per prostituirsi. La richiesta è stata formulata dal pubblico ministero Marco Ghezzi al gip Andrea Salemme, che già aveva posto in carcere l’ispettore e ai domiciliari la complice sudamericana proprietaria dell’appartamento con cui si divideva i proventi della prostituzione. Una volta aperta l’inchiesta, altre straniere hanno poi denunciato agli investigatori di aver subito approcci simili. In occasione dell’arresto, l’ispettore si era opposto barricandosi nella sua abitazione a Sondrio.»
Fonte: Il Corriere online