Arresti e processi a Torino
Dopo più di due mesi dalla rivolta la polizia ha arrestato due ragazzi tunisini ritenuti responsabili dell’incendio che il 28 di febbraio scorso ha reso inagibile l’area gialla del Cie di Torino. Si chiamano Hamdi Farjallah e Lofti Babicha e ora sono nel carcere delle Vallette. Erano tra i pochi rimasti ancora prigionieri nel Centro dei protagonisti di quella incredibile ondata di fughe e sommosse che nei primi mesi di quest’anno era riuscita a rendere tanto ingestibili i Campi italiani (i vecchi Cie e Cpa, ma pure i nuovi Cai) da obbligare il Ministero a svuotarli concedendo il famoso permesso di soggiorno temporaneo del quale tanto si è discusso a Parigi e a Bruxelles. Dei loro compagni di allora una grossa parte sono in giro per l’Europa costretti a lottare ancora per vivere e viaggiare mentre un’altra fetta, come sapete, è stata rimpatriata e – chissà! – sta riempiendo le piazze tunisine ora che il movimento laggiù sta facendo di nuovo capolino. Non sappiamo ancora quali saranno le scadenze processuali degli arrestati, ma ve le comunicheremo non appena ne avremo notizia.
Possiamo dirvi da subito, però, che lunedì prossimo si terrà l’udienza d’appello (aula 52, ore 9) per i ragazzi accusati invece della rivolta che il 14 luglio scorso aveva reso inagibile l’area bianca del Centro. Degli arrestati di allora solo uno è ancora in carcere, due sono stati espulsi, mentre altri due – Hassan e Hamed – sono di nuovo prigionieri in corso Brunelleschi.
Aggiornamento 16 maggio. Svoltasi come sempre a porte chiuse, l’udienza d’appello per la rivolta del 14 luglio si è chiusa di nuovo con delle condanne. Un po’ più lievi di quelle, pesantissime, della sentenza di primo grado, giacché il giudice ha concesso le attenuanti generiche. Degli imputati ancora in Italia, in aula ne era presente soltanto uno: un altro ha preferito rimanere al Cie ed un altro ancora è stato trasferito di carcere, dalle Vallette ad Asti.