Cariche e incendio a Santa Maria Capua Vetere

Proteste, cariche e incendio dentro al nuovo Cie di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. La rivolta è scoppiata questa notte, intorno alle due e mezza, dopo una settimana di tensione continua ed autolesionistmo. La scintilla sono stati i maltrattamenti della polizia contro un ragazzo che, disperato alla notizia della morte di suo fratello in Tunisia, era andato a chiedere ai cancelli di potersene tornare a casa: per tutta risposta la polizia lo ha strattonato e trascinato per terra, scatenando così la sommossa. La reazione dei questurini è stata immediata, con cariche e lancio di lacrimogeni, e probabilmente sono stati proprio i lacrimogeni a far scoppiare l’incendio che ha distrutto una parte consistente delle tende dove sono costretti ad abitare i prigionieri. «Noi non siamo cani», hanno detto i reclusi raccontando gli avvenimenti quasi in diretta ai compagni della zona, riferendo anche di numerosi feriti ed intossicati. Dopo di ché i contatti si sono interrotti e in mattinata non si sapeva bene quale fosse la situazione dentro.
Ascolta la telefonata fatta questa mattina da Tullio, un compagno di Quarto (Na), ai microfoni di Radio Blackout per raccontare l’accaduto:

[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2011/06/rivolta-andolfato.mp3]

E guarda il video con l’immagine dell’incendio e le testimonianze da dentro, tratto da Nocieandolfato: