E invece…

7 giugno. Mentre dentro l’Assessorato del Lavoro della Regione Piemonte sindacati, vertici della De Tomaso e gli assessori regionali Porchietto e Giordano decidono le sorti dello stabilimento di Grugliasco, all’esterno si raggruppano un migliaio di operai che da mesi non percepiscono i pagamenti della cassa integrazione. Esasperati da promesse, incertezze e rinvii, al termine dell’incontro contestano Gian Mario Rossignolo, presidente dell’azienda, il quale, solo con fatica, riesce a raggiungere la sua Deauville nera, il primo modello che dovrebbe uscire dallo stabilimento di Grugliasco. Gli operai ne hanno anche per sindacalisti e forze dell’ordine, che cercano di proteggere Rossignolo e calmare gli animi. Dopodiché, riuniti in un corteo spontaneo, raggiungono la stazione di Porta Nuova bloccando i binari fino alle 21 circa. Il presidente della De Tomaso è incredulo e scosso: «Non capisco: senza il mio progetto non avrebbero nemmeno la cassa integrazione», e oltre a lamentarsi per «la bottigliata e il calcio negli stinchi, gli insulti con cui sono stato accolto», a farlo star male sono soprattutto i danni alla sua Deauville: avevamo finito proprio lunedì sera di tirarla a lucido. Volevo presentarla in pompa magna in piazza Castello. Invece me l’hanno sfasciata in via Magenta».