Ponte Galeria, dopo la rivolta
A cinque giorni dall’incendio di Ponte Galeria, una testimonianza dall’interno del Cie romano. All’origine della rivolta la rabbia per il decreto dei 18 mesi, i maltrattamenti continui delle guardie, la qualità del cibo, ma anche le scene viste ogni volta che scatta un rimpatrio: reclusi sedati a tradimento la sera precedente e nonostante questo immobilizzati con lo scotch ai piedi, alle mani e sulla bocca.
Dopo la sommossa gli stanzoni sono stati ridipinti alla veloce e i prigionieri sono stati fatti immediatamente rientrare, nonostante quasi tutti i bagni siano inagibili e nulla (arredi, televisioni, condizionatori, ecc.) si sia salvato dalle fiamme, tanto che una parte dei reclusi è costretto a dormire per terra su delle vecchie (e sporche) coperte militari.
Ascolta la testimonianza, raccolta questa mattina da Radio Blackout:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2011/06/intervista-ponte-galeria-23_6_11-1.mp3]
Domenica mattina, proprio sotto le mura di Ponte Galeria, si svolgerà un presidio che poi si sposterà a Rebibbia. Leggi l’appello qui sotto.
Un’altra calda estate si preannuncia nelle carceri e nei campi di concentramento per irregolari dello Stato italiano.
Tra sovraffollamento e speculazione delle ditte che ivi lucrano, la condizione dei reclusi diventa sempre più insopportabile;
come se non bastasse di per sè l’assurdità dell’ingabbiare un individuo in quattro mura.
In occasione della settimana di mobilitazione nelle carceri e delle lotte che i detenuti e le detenute stanno portando avanti, due appuntamenti per tutti coloro che hanno a cuore l’avversione per tutte le sbarre di questo sistema di sfruttamento:
Domenica 26 giungno
ore 11 davanti al CIE di Ponte Galeria
ore 16 davanti al femminile di Rebibbia
via Bartolo Longo 92
In un mondo dove il modello carcerario e concetrazionario si estende da entrambi i lati del muro, tra frontiere blindate, deportazioni e Cie, la solidarietà fra gli oppressi può essere un arma per allentare le maglie del controllo sociale.
SOLIDARIETA’ AI DETENUTI E ALLE DETENUTE IN LOTTA
LIBERTA’ PER TUTTI E TUTTE