Ancora Connecting People
Gradisca, 30 agosto
«Nuova proroga nella gestione del Cie e del Cara
Non si riesce a sciogliere il nodo-gestione, è ancora incertezza attorno al Cie e Cara di Gradisca. Ennesima proroga in vista per il consorzio cooperativistico trapanese Connecting People, il cui contratto di gestione sarà esteso di altri 30 giorni dopo quelli avvenuti da dicembre a oggi. Ma come mai non si arriva al cambio della guardia sancito nei mesi scorsi dalla gara d’appalto? Pare vi siano degli intoppi nell’affidamento al consorzio temporaneo d’impresa fra la francese Gepsa e tre soggetti italiani (Cofely Italia e le coop Acuarinto di Agrigento e Synergasia di Roma). Uno dei soggetti che compongono la cordata, infatti, sarebbe oggetto di indagini e potrebbe dunque non avere i requisiti per la gestione. Qualora saltasse l’affidamento, subentrerebbe la seconda in graduatoria, la stessa Connecting People, mentre la goriziana Minerva, terza classificata, sarebbe pronta a presentare ricorso. Una situazione di stallo e precarietà che fortunatamente non si è sommata a momenti di tensione all’interno delle due strutture. I centri non sono stati interessati da rivolte o tentativi di evasione. La ragione è semplice: a differenza di altre strutture, nè il Cara nè il Cie di Gradisca attualmente ospitano più gli stranieri sbarcati sulle coste di Lampedusa negli ultimi otto mesi. Nel Centro per richiedenti asilo la vita continua tutto sommato tranquilla e le presenze si attestano ancora sul centinaio di unità, ma la provenienza degli ospiti (anche famiglie e minori) fra cui molti mediorientali e asiatici: cittadini curdi, iraniani, afghani in attesa di responso sulla richiesta di ottenere lo status di rifugiati. Diverso invece è il discorso riguardante il Cie: la struttura detentiva attualmente è ben al di sotto del suo regime. Conta appena 55 clandestini in attesa di espulsione, per buona parte maghrebini, su 248 posti disponibili. Questo perchè per un lungo periodo è stata agibile la sola “zona verde”, una delle tre sezioni che compongono il centro. Con la conclusione dei lavori di ripristino della “zona rossa” devastata negli ultimi mesi da incendi e rivolte la capienza del Cie tornerebbe ad attestarsi sulle 100 unità. Ed entro la fine dell’anno potrebbe infine venire riconsegnata la “zona blu”, l’ala più capiente con i suoi quasi 150 posti letto. A quel punto l’ex Polonio potrebbe essere riportata definitivamente a pieno regime, con i sindacati delle forze di polizia che tengono alta l’attenzione: a loro dire, un Cie a 248 posti non potrebbe essere adeguatamente sorvegliato senza un adeguato rafforzamento del contingente di vigilanza.»
Il Piccolo