Sommossa e nuova evasione a Torino
Nuova evasione dal Cie di Torino, a meno di due settimane dall’ultima spettacolare fuga: questa volta si è trattato di una vera e propria sommossa che ha coinvolto quasi tutto il Centro. Intorno a mezzanotte i ragazzi di tutte le aree maschili hanno sfondato i cancelli e hanno iniziato a scavalcare le seconde recinzioni. Polizia e militari sono intervenuti in forza e molto rapidamente per fermare la sommossa, e ci sono stati duri scontri. A quanto pare le guardie oltre ai classici manganelli hanno utilizzato anche idranti e spray urticanti. Al momento non è ancora chiaro in quanti ce l’abbiano fatta: diverse decine di ragazzi sono riusciti a uscire dalla struttura, ma sicuramente le volanti hanno fermato alcuni fuggitivi subito fuori dalle mura. Ora che nel Centro è tornata la calma, tra i reclusi che non ce l’hanno fatta è iniziata la conta per capire quanti siano i feriti, quanti gli evasi, e quanti quelli portati via dalla polizia per essere arrestati. Nelle prossime ore maggiori aggiornamenti.
Aggiornamento 23 settembre. 22 evasi e 10 arrestati, queste le cifre ufficiali fornite della Questura e prontamente riportate dai giornali. Anche i racconti di chi non ce l’ha fatta riportano più o meno le stesse cifre, ma per i ragazzi ancora reclusi fare la conta è difficile. Molti sono scappati senza telefoni: alcuni non l’avevano proprio, altri lo hanno abbandonato volontariamente durante la fuga. Quindi è complicato capire chi è finalmente libero, chi all’ospedale, chi in carcere. Intanto arrivano i primi racconti della sommossa e della fuga, probabilmente la più grande nella storia del Cie di Torino. Come successo a Roma a fine agosto, sembra che ieri sera ci abbiano provato più o meno tutti insieme. Prima hanno sfondato i cancelli delle gabbie e nell’area viola hanno riaperto un varco nella recinzione: evidentemente i lavori di riparazione dopo l’evasione di due settimane fa non erano stati fatti a regola d’arte. Una volta nel cortile sono corsi verso il vecchio ingresso di Corso Brunelleschi, l’ultimo cancello che li separava dalla libertà. Mentre i primi fuggitivi iniziavano a scavalcare gli altri tenevano lontani militari e polizia armati di pietre e spranghe di ferro. Una trentina sono usciti, ma cinque o sei sono stati bloccati dalle volanti nei dintorni di Corso Brunelleschi. Altri sono stati fermati mentre scavalcavano, altri ancora sono stati catturati durante gli scontri. Sicurmente ci sono stati dei feriti da ambo le parti: i giornali parlano di otto guardie ferite, i reclusi raccontano che molti di loro sono stati pestati, e almeno un paio sono finiti all’ospedale. Nel Centro, com’era previdibile, la tensione è alle stelle. Polizia, militari e Croce Rossa hanno paura di nuove fughe: per tutto il giorno alcuni operai hanno lavorato per aggiustare e rinforzare i cancelli. I dirigenti della Questura, incazzati neri per il doppio smacco ricevuto, hanno ordinato il blocco delle consegne di pacchi ai reclusi. La Guardia di Finanza, che dentro al Centro ha schierato un corpo speciale di picchiatori, ha fatto prelevare alcuni ragazzi per interrogarli, minacciarli e pestarli. In ogni caso chi non ce l’ha fatta a scappare, a parte le botte ricevute, ha il morale alto e non sembra aver nessuna intenzione di smettere di lottare.
Aggiornamento 24 settembre. Questa mattina, al Tribunale di Torino, c’è stata l’udienza di convalida degli arresti dei 10 ragazzi fermati durante la rivolta dell’altra notte. Uno di loro era già stato arrestato in seguito al tentativo di fuga di due domeniche fa, condannato ad otto mesi e riportato al Centro. Il giudice si è riservato di decidere sugli arresti, per cui ancora non si sa che cosa ne sarà dei dieci. A presto aggiornamenti.
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