Natale al Cie
È la notte di Natale, e dentro al Centro si riaccende la battaglia che era rimasta sopita da qualche settimana. Intorno all’una di notte, probabilmente in seguito ad un tentativo di fuga, la polizia ha attaccato i reclusi dell’area rossa con gli idranti e ne ha picchiati duramente almeno tre. Non sappiamo al momento quale sia la situazione nelle altre aree. A presto dettagli e aggiornamenti.
Aggiornamento 25 dicembre. Sono le nove e mezza di sera e parte un’evasione di massa. Non si sa quante aree abbia coinvolto, né quanta gente sia riuscita a scavalcare le recinzioni. Dopo un’oretta i reclusi ripresi sembra siano due.
Aggiornamento 26 dicembre. Iniziano a circolare i primi dettagli della grande evasione di Natale dal Cie di Torino. Approfittando delle festività natalizie (molti dei militari, poliziotti e crocerossini di stanza al Centro erano alle prese col panettone, e nessun fabbro era intervenuto per riparare le serrature scassate la notte della vigilia) i reclusi di diverse aree sono usciti dalle sezioni e si sono dispersi lungo il perimetro delle recinzioni. Le poche guardie presenti, per paura della massa, si sono rifugiate negli sgabbiotti in attesa di rinforzi. Nel frattempo i reclusi hanno cominciato a scavalcare reti e muri contemporaneamente da ogni lato, sbucando su corso Brunelleschi e su via Mazzarello. Alcuni per scavalcare meglio si sono perfino serviti di una garitta dei militari spostata di peso a ridosso del muro. Almeno un fuggitivo si è ferito nella caduta ed è stato subito catturato. Altri tre sono stati presi all’interno di un capannone nei pressi del Centro, in cui si erano rifugiati. Pare che la loro cattura sia stata favorita dalla segnalazione di un residente e dalla collaborazione attiva dei Vigili del Fuoco. In tutto, avrebbero partecipato all’evasione una sessantina di reclusi. Il numero esatto dei fuggitivi riacciuffati al momento non è noto, mentre quelli che sicuramente ce l’hanno fatta sono almeno una ventina. Questa mattina, la polizia sta effettuando la conta dei reclusi per capire il numero degli evasi.
Mentre il primo comunicato ufficiale della Questura parla di 21 evasi, continuano ad emergere altri dettagli sulla fuga di Natale. Innanzitutto, al tentativo di fuga hanno partecipato tutti gli uomini rinchiusi nel centro. Alcuni di loro hanno cercato di aprire le sezioni femminili per far scappare anche le donne, ma purtroppo le serrature hanno resistito agli sforzi. Inoltre, quando la polizia è intervenuta per bloccare i fuggiaschi ha utilizzato anche lacrimogeni (con tiri tesi e ad altezza d’uomo, “alla valsusina”) e idranti, ma un recluso è riuscito a strapparne uno di mano alle guardie, e ha inondato la guardiola in cui si trovava un militare. Infine, un recluso che cadendo dall’altra parte del muro si è fratturato entrambe le gambe, e che era stato riacciuffato, oggi verrà rilasciato dal Centro con un foglio di via. Pare che però i feriti, per le cadute e anche per le botte delle forze dell’ordine, siano diversi, alcuni anche gravi.
Aggiornamento 26 dicembre, ore 16,45. Arriva la vendetta dei militari e dei poliziotti, dopo i fatti della nottata.In questo momento stanno entrando nelle gabbie, con intenzioni minacciose. Non si sa se si tratta di una perquisizione o di un pestaggio.
Aggiornamento 26 dicembre, ore 18,44. Alla fine, l’irruzione della polizia nelle aree era finalizzata a riparare i buchi nelle reti. Ovviamente, gli agenti ne hanno approfittato per pigliarsi qualche soddisfazione sulla pelle di alcuni dei reclusi dando un po’ di botte a destra e a manca.
Ascolta una delle tante dirette con i reclusi del Cie di Torino, dai microfoni di Radio Blackout 105.250 Fm
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2011/12/rbo_cie_to_26122011.mp3]Oppure scarica il file mp3
Leggi la rassegna stampa sulla fuga di Natale dal Cie di Torino
Articoli del 27 dicembre
«Torino, rivolta ed evasione di massa: 35 clandestini in fuga dal Cie
Poliziotti, carabinieri e militari sono stati colti di sorpresa. Nella fredda notte di domenica, 35 ospiti del Cie hanno tentato la fuga. Scavalcate le alte recinzioni, si sono lanciati in strada prima che scattasse l’allarme. Una fuga pianificata, secondo le forze dell’ordine, e per niente anticipata da proteste o tafferugli all’interno della struttura. Assenti anche i gruppi anarchici che solitamente stazionano in corso Brunelleschi e che incitano alla rivolta gli ospiti del Centro di identificazione e di espulsione.
Appena si sono resi conto di ciò che stava avvenendo, della fuga in massa, le forze dell’ordine sono uscite in strada e si sono messe all’inseguimento dei fuggitivi. In tredici, per la quasi totalità tunisini, sono stati fermati subito, «in gran parte persone che, ruzzolando oltre la cinta, sono rimaste contuse e ferite, ma non in modo grave ». Un altro tunisino è stato rintracciato poco dopo presso il pronto soccorso delle Molinette dove si era recato per farsi curare alcune ferite alla gamba destra e alla spalla.
Nel corso dell’inseguimento e nelle successive colluttazioni con i fuggitivi, sono rimasti contusi anche alcuni poliziotti e carabinieri, per alcuni di loro è stato necessario il trasporto in ospedale, ma per nessuno il ricovero: sono stati tutti dimessi alle prime luci dell’alba del lunedì.»
Torino Cronaca
Articoli online del 26 dicembre
«Immigrazione: in 21 fuggono da Cie Torino
Fuga di massa dal centro, polizia riesce a fermarne solo 14
Un gruppo di immigrati rinchiusi nel Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Torino sono riusciti a fare perdere,le loro tracce. Si e’ trattato, secondo le prime informazioni, di un tentativo di fuga di massa: sono stati 35 gli stranieri che, eludendo la sorveglianza e arrampicandosi o danneggiando le reti, hanno varcato il muro di cinta. 14 sono stati raggiunti e bloccati dalla polizia degli altri 21 non si hanno notizie.»
Ansa
«Rivolta al Cie, fuggono 21 clandestini
Fuga di massa dal centro: quattordici recuperati in via Lancia, ma degli altri si sono perse le tracce
Tensione nella nottata al Centro di identificazione ed espulsione di corso Brunelleschi dove sono ospitati i profughi arrivati a Torino negli ultimi mesi. Alcuni di loro, in prevalenza tunisini, ieri sera hanno tentato una piccola rivolta nelle sezioni maschili della struttura e sono riusciti ad evadere e a fare perdere, almeno per il momento, le loro tracce. Si è trattato, secondo le prime informazioni, di un tentativo di fuga di massa: sono stati almeno 35 gli stranieri che, eludendo in qualche modo la sorveglianza e arrampicandosi o danneggiando le reti, hanno varcato il muro di cinta. Quattordici sono stati raggiunti e bloccati dalla polizia in via Lancia, a poche centinaia di metri, ma le guardie hanno cercato di evitare scontri corpo a corpo. Degli altri 21 non si hanno notizie, ma sono in corso i controlli delle forze dell’ordine.»
La Stampa
«Torino, rivolta al Cie 21 immigrati ancora in fuga
35 immigrati sono scappati la notte scorsa dal Centro di espulsione di corso Brunelleschi. Le volanti della polizia hanno individuato 14 dei fuggitivi.
Trentacinque immigrati sono scappati la notte scorsa dal Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Torino di corso Brunelleschi, al culmine di una rivolta. Sul posto, fa sapere la questura, sono intervenute volanti della polizia, che hanno individuato 14 dei fuggitivi. Gli altri mancano all’appello. Il gruppo ha divelto le recinzioni, arrampicandosi e poi è lanciato giù dall’alto muro che circonda la struttura.
Da qualche settimana le proteste nel Cie di Torino si susseguono con una certa frequenza, l’ultima tra lunedì 19 e mercoledì 21 dicembre, quando un marocchino è restato sul tetto della mensa per 48 ore per non essere imbarcato sul volo che lo avrebbe rimpatriato. In Italia da molti anni, insieme a tutta la famiglia, spiegava di essere regolarmente impiegato da 3 anni e proprietario di casa e di non potersi allontanare dall’Italia così su due piedi. Ieri sera i reclusi nel Cie hanno approfittato, spiegano gli attivisti per i diritti degli immigrati, della riduzione del personale della struttura per le festività natalizie, e del fatto che nessun fabbro era intervenuto per riparare le serrature distrutte la notte della vigilia in un altro tentativo, fallito, di fuga.
I reclusi hanno cominciato a scavalcare reti e muri contemporaneamente da ogni lato, sbucando su corso Brunelleschi e su via Mazzarello. Alcuni, per scavalcare meglio, si sono perfino serviti di una garitta dei militari spostata di peso a ridosso del muro. Almeno un fuggitivo si è ferito nella caduta ed è stato subito catturato. Altri tre sono stati presi all’interno di un capannone nei pressi del centro, in cui si erano rifugiati. «Pare che la loro cattura – spiegano gli attivisti – sia stata favorita dalla segnalazione di un residente e dalla collaborazione attiva dei vigili del fuoco. In tutto, avrebbero partecipato all’evasione una sessantina di reclusi».
L’Unità
«Nuova fuga dal Cie, a Natale scappano in 21
Quasi una evasione in massa dal centro per immigrati in attesa di espulsione: 14 sono stati bloccati dalla polizia, gli altri sono riusciti a far perdere le tracce
Un gruppo di immigrati rinchiusi nel Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Torino è riuscito ad evadere, ieri sera, e a fare perdere, almeno per il momento, le tracce. Si è trattato, secondo le prime informazioni, di un tentativo di fuga di massa: sono stati almeno 35 gli stranieri che, eludendo in qualche modo la sorveglianza e arrampicandosi o danneggiando le reti, hanno varcato il muro di cinta. Quattordici sono stati raggiunti e bloccati dalla polizia in via Lancia, a poche centinaia di metri, degli altri 21 non si hanno notizie.
Secondo fonti legate agli ambienti dell’antagonismo che, a Torino, si tengono in contatto con gli immigrati rinchiusi nel Cie, un primo tentativo di evasione si era già verificato la sera della vigilia di Natale; in quell’occasione per bloccare gli aspiranti fuggitivi erano stati impiegati gli idranti.
A favorire il secondo tentativo di evasione è stato il fatto che le serrature delle casette-dormitorio, forzate la sera prima, non fossero ancora riparate. Anche in questa occasione i sorveglianti avrebbero messo in azione gli idranti. Le stesse fonti riferiscono che uno degli stranieri si è ferito cadendo dal muro che tentava di scavalcare; è stato raggiunto e medicato.»
La Repubblica