Le strade di Barriera

Per poco più di un mese se ne è stato rinchiuso nell’area viola del Cie di Corso Brunelleschi: lo hanno preso la sera del 14 maggio, catturato nella pizzeria nella quale lavorava in nero qui in un angolo di Barriera di Milano. Poi, domenica scorsa, durante l’ultima delle fiammate di rivolta che periodicamente riscaldano il Centro ha deciso di giocarsi il tutto per tutto tentando la fuga dal tetto. Non c’è riuscito lui, come non ci sono riusciti i suoi compagni; ma tutti gli altri sono scesi, lui no.

E da allora è rimasto appollaiato sul tetto dell’area, col sole e con la pioggia, in sciopero della fame. Martedì sera un breve e rumoroso presidio di solidali è andato a salutarlo, e lui è rimasto lì, determinato, a lottare contro la deportazione in Marocco: la sua città, del resto, è Torino, e le sue strade sono le nostre, quelle di Barriera.

Aggiornamento 21 giugno. Ancora sul tetto del Centro, e siamo a giovedì. Nel pomeriggio, un altro saluto rumoroso da parte dei solidali di Barriera.

Aggiornamento 22 giugno. Ascolta una diretta con il recluso sul tetto di corso Brunelleschi, al telefono con Radio Blackout 105.250  Fm. Oppure scarica il file.

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