Espulsioni per tutti
Aggiornamento 11 agosto. Durante la serata di sabato il recluso che nei giorni precedenti si era tagliato l’addome si cosparge di escrementi. Gli altri reclusi in isolamento escono in cortile e bruciano per protesta alcune coperte. La polizia interviene con gli idranti ma viene tenuta a debita distanza dai prigionieri. Alcuni solidali si radunano fuori le mura per un veloce saluto e questa volta si dileguano prima che la polizia riesca a fermarli.
Aggiornamento 10 agosto. In seguito all’udienza davanti a un giudice di pace che ha convalidato l’espulsione, dopo una notte passata in questura la compagna fermata ieri viene accompagnata alla frontiera con la Francia.
I reclusi del Cie di Torino raccontano che nelle ultime due settimane più di una dozzina di loro sono stati deportati. Uno ha cercato di opporre resistenza all’espulsione, ed è stato prima picchiato, e poi espulso. Un altro ha tentato di scappare, ed è stato prima riacciuffato, e poi picchiato. Un altro ancora si è tagliato l’addome per protesta, ed è stato prima portato in ospedale e poi – una volta tornato al Centro – preso a schiaffi da un carabiniere. Insomma non tira proprio una bella aria dietro quelle sbarre.
Venerdì sera, per far coraggio ai prigionieri, una decina di solidali ancora in città si raduna in corso Brunelleschi per un veloce saluto con slogan e petardi. Mentre si allontanano vengono fermati poco distante da un discreto contingente di poliziotti: un’auto della digos, una della finanza, tre volanti e due furgoni pieni di celerini. Tutti vengono denunciati per accensioni pericolose, e tre vengono portati al commissariato di corso Tirreno. Due saranno rilasciati un paio d’ore dopo, mentre una compagna francese su cui pendeva un decreto di espulsione dall’Italia è stata trattenuta, probabilmente in attesa di deportarla.