Deportazioni e proteste al Cie di Torino
A tre settimane dalle ultime tensioni ricominciano a scoccar scintille dentro al Cie di Torino. Nel fine mattinata di oggi i questurini di stanza al Centro avevano il compito di prelevare dalle aree alcuni reclusi di origine nigeriana, con la scusa di portarli “al Consolato”. Ma hanno fatto i conti senza l’oste: dentro si sa che il Consolato è a Roma e che il trasferimento a Roma per i nigeriani vuol sempre dire una breve permanenza a Ponte Galeria in attesa del volo di Frontex per Lagos. E così i nigeriani dell’area blu, sostenuti dagli altri prigionieri, han provato a resistere con forza fintanto che la polizia non è arrivata in forze – una trentina di agenti, secondo il racconto dei reclusi – con caschi e manganelli per ridurli all’obbedienza. Finito il lavoro nell’area blu, la polizia ha circondato le altre aree e, ora che scriviamo, si sta preparando a fare irruzione nelle gabbie dove continua la protesta. A presto aggiornamenti.
Aggiornamento ore 17. La polizia ha rinunciato ad entrare nelle altre aree, mentre i sei nigeriani portati via dall’area blu sembra siano ancora all’interno del Centro, nei locali della polizia. Le urla e le proteste sono continuate a lungo e, intorno alle 16, un gruppetto di solidali ha inscenato un breve saluto fuori dalle mura e lanciato ai reclusi dosi di Maalox per aiutarli a resistere ad eventuali lanci di gas lacrimogeno.
Aggiornamento 19 settembre. Solo nella notte la polizia è riuscita ad entrare nelle gabbie, prelevando altri prigionieri nigeriani. In tutto sono stati espulsi undici uomini e quattro donne.