Elmas: fuga dal CPA, aeroporto bloccato
Come già avvenuto il 18 dicembre scorso, in serata nove reclusi nel CPA di Elmas, alla periferia di Cagliari, hanno tentato la fuga. La particolare collocazione del Centro – all’interno di un aeroporto militare, a pochi passi da quello civile – ha fatto sì che lo scalo cagliaritano rimanesse di fatto chiuso dalle 19.40 alle 21.12, quando è stato verificato che sulla pista non si nascondesse nessuno. Ovvi i disagi che ne sono conseguiti, tra voli dirottati su Alghero e altri cancellati, che hanno giustificato le promesse del Prefetto Alessio Giuffrida, «entro il 2014 il Centro di prima accoglienza di Elmas sarà chiuso», a cui si aggiunge il più classico dei corollari «deve essere spostato dal luogo in cui si trova per problemi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza del traffico aereo», come si affretta a chiarire Luigi Dispenza, Questore di Cagliari, che chiosa «quando ero direttore del Servizio nazionale immigrazione del dipartimento, avevo detto che era una scelta sbagliata quella di piazzare un centro d’accoglienza in quel posto. Non si può permettere di bloccare uno scalo aeroportuale e isolare una provincia». Già il ministro Kyenge, d’altronde, in occasione di una visita a Cagliari, aveva auspicato il trasferimento del Centro in una sede più appropriata.
Al di là degli altrui propositi, comunque, in nove hanno scavalcato le recinzioni del Cpa. Due dei fuggitivi sono stati bloccati poco dopo, altri tre sono stati rintracciati intorno alla mezzanotte, ancora quattro mancano all’appello. Stando alla stampa locale, i nove fanno parte dell’ultimo gruppo di stranieri, complessivamente cinquanta persone, arrivati pochi giorni fa a Elmas.