L’ombra di Fassino
28 marzo. Alle sei di sera un centinaio di persone tra uomini, donne e bambini sotto sfratto o già sfrattati, occupanti di case e solidali si danno appuntamento in via Pisa per attendere l’arrivo del Sindaco Piero Fassino, e contestarlo come si deve. Due furgoni della polizia e due cordoni di celerini sbarrano loro la strada, e i manifestanti decidono di farsi sentire con urla, canti, battiture di pali e di coperchi e slogan come «basta sfratti!» e «Fassino ha paura e chiama la Questura!». Quando dopo più di un’ora di baccano ormai è chiaro che Fassino o non si farà vedere, o è entrato alla conferenza dal retro e di soppiatto, il presidio si trasforma in un rumoroso corteo per via Bologna, lungo la Dora, via Perugia, corso Palermo e corso Brescia.