La pioggia che va…
30 aprile. La pioggia che batte scrosciante da tutto il giorno convince velocemente i compagni radunatisi ai giardini di via Montanaro in solidarietà con Claudio, Chiara, Mattia e Nicco a trasformare il presidio previsto in un piccolo corteo rumorosissimo: neanche un minuto senza un coro o uno slogan, per le strade della Barriera e di Aurora in direzione della Dora. La polizia all’inizio ha un atteggiamento abbastanza discreto, ma poi – dopo varie scritte su muri, cassonetti, tram e la sede del Pd di via Montanaro imbrattata – le camionette colme di celerini si fanno più vicine e pressanti, anche se alla fine non c’è alcun contatto e gli uomini della polizia politica si limitano a girare filmini su filmini. Man mano il cielo si rischiara e, oltre a distribuire centinaia di volantini ai passanti un po’ meno radi e ad affiggere manifesti, si riesce pure a fare qualche discorso col megafono. Da un balcone uno sconosciuto urla: «Nicco libero!». Alla fine il sole è spuntato per davvero quando i manifestanti spalancano i cancelli dell’area ex-Gilardini al Ponte Mosca per fare un grosso murale e ancora qualche discorso.