Sportelli mobili
20 maggio. A fine mattinata, una trentina tra sfrattandi, occupanti di case e solidali si materializzano tutto intorno allo sportello mobile che da qualche mese l’Atc sta facendo girare tra i blocchi di case popolari della città in modo da sembrar “più vicina” ai propri inquilini. In coda allo sportello non c’è nessuno – segno evidente che la vicinanza dell’Istituto non ha smosso troppo interesse – e i contestatori non debbono far troppa fila per spiegar le proprie ragioni ad un impiegato fino a quel momento molto annoiato e a quel poco di gente nei cortili o affacciata al balcone. Slogan, megafono e volantini per denunciare che l’Atc è un pezzo integrante delle istituzioni che sfrattano, sgomberano e lascian la gente in mezzo ad una strada, uno che striscione recita: «Occupiamo le case, sfrattiamo Atc!». Dopo qualche minuto lo sportello mobile è ricoperto di manifesti contro gli sfratti a sorpresa: l’impiegato si trasforma in autista, mette in moto e scappa via con tutto lo sportello, mentre i contestatori danno vita ad un piccolo corteo.