Contro sfratti, sgomberi e arresti

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Martedì 3 giugno la Procura di Torino ha calato il suo asso, rinchiudendo in carcere 10 persone (oltre a Claudio, Chiara e Nicco, che già erano rinchiusi dallo scorso 9 dicembre), obbligandone altre 4 ai domiciliari e distribuendo ancora 4 divieti e 4 obblighi di dimora, oltre a chi da quel giorno è costretto a firmare in Questura. Impressionante anche il numero degli indagati: 111, denunciati per aver partecipato ai picchetti davanti ai portoni delle case sotto sfratto.

Quello che gli inquirenti sanno (e temono) è che, in questi circa due anni di resistenza davanti ai portoni, non sono state ottenute solo delle proroghe, per tenersi la casa qualche mese ancora. Sono stati intessuti legami e relazioni, ci si è divertiti dietro le barricate a vedere la polizia e gli ufficiali in difficoltà e in alcuni casi si sono occupate le case vuote, organizzandosi insieme.

Sabato 14 giugno facciamo un corteo per ricordare tutto questo. Ma anche perchè ci sembra che, a essere sotto attacco della Procura torinese, non sia unicamente una lotta, quella per tenersi le case e resistere agli sfratti, ma anche una pratica, quella del picchetto, portata avanti, a Torino come altrove, da centinaia di sfrattandi e solidali.
E non solo da loro. Il picchetto è l’arma di chiunque voglia opporsi alle decisioni dei padroni (non solo i padroni di casa), dei giudici e della Polizia. E crediamo che la difesa di questa pratica, che è patrimonio di tutte le lotte, da quelle condotte sul posto di lavoro a quelle che si portano avanti per le strade di ogni città, sia la sua generalizzazione.

Ci vediamo in Piazza Crispi alle ore 15.00.

Scarica e diffondi il manifesto e il testo di indizione del corteo.