Sfratti tentati
18 luglio. Giornata di sfratti tentati in Barriera di Milano. Attendono in casa le due famiglie sotto sfratto e con loro, dietro l’angolo, amici e solidali. Si aspetta l’ufficiale che, immancabilmente, arriva; si prova a chiedere una proroga ma l’arroganza delle carte parla chiaro: oggi si esegue lo sfratto. Quindi il gruppo di solidali si palesa alla porta e lo sfratto viene sospeso. Non mancano i battibecchi con l’ufficiale che se la ride e promette denunce e sfratti a sorpresa. Anche l’ avvocato della proprietà spicca per sensibilità e comprensione umana, suggerendo alla famiglia di stabilirsi sotto un ponte e invitando il marito a non ingravidare più la consorte. Sospeso lo sfratto, l’ufficiale prosegue fino al portone n 59 di Corso Giulio Cesare, pochi numeri più in là della nuova occupazione, per tentare di sfrattare un’altra famiglia. Stesso copione; si chiede la proroga che viene negata e arrivano i solidali, molto più numerosi. Proprietà e ufficiale si nascondono dietro le spalle degli amici poliziotti dall’altra parte della strada, ben lontani dal gruppo rumoroso che con cori e battiture improvvisate, si fa ben sentire. Dopo aver constatato l’impossibilità di sfrattare l’ufficiale se ne va e con lui anche la polizia. La situazione ritorna tranquilla e ognuno se ne va per la sua strada.