Le inchieste di ieri e le lotte di oggi, un appuntamento

Come è stato raccontato molte volte su queste pagine, il 18 settembre di due anni fa sin dalle prime ore del mattino diverse strade di Barriera di Milano erano chiuse da barricate di cassonetti, per far fronte alla strategia della Questura di concentrare molti sfratti in un giorno solo.

Una gran bella giornata per la resistenza contro gli sfratti, che occupa naturalmente una posizione di rilievo nell’ inchiesta della Procura di Torino sfociata nell’operazione del 3 giugno scorso. Da quel 18 settembre ne è passata di acqua sotto i ponti. Le strategie questurine  si sono modificate,  la repressione ha allontanato molti compagni dalle strade  e di conseguenza anche la lotta ha dovuto adeguarsi e modificarsi. Ma pur costretta a rimodellarsi continuamente, la lotta per la casa in questo piccolo angolo di Torino continua ad andare avanti, come del resto anche i padroni di casa continuano a sbatter per strada morosi e occupanti abusivi. Ed è difficile che la repressione, per quanto si dispieghi con tutta la sua arroganza e ottusità riesca a stroncare definitivamente delle lotte, ancor più se queste non sono portate avanti solamente da un manipolo di “sovversivi” ma diventano sempre più un patrimonio condiviso anche da altri.

Ed è con questa certezza in mente che per il prossimo 17 settembre vi indichiamo un piccolo appuntamento. Un’udienza, una delle tante che costellano la vita dei compagni e delle compagne, alla quale saranno presenti  Andrea, Paolo, Fabio e Toshi, e che a prima vista poco sembra avere a che fare con la lotta contro gli sfratti.

Si tratta infatti di una delle tante udienze che stanno scandendo l’evolversi del processo della cosiddetta “Assemblea Antirazzista“. Chissà se qualcuno dei nostri lettori più affezionati si ricorda ancora della retata contro gli “antirazzisti torinesi” del febbraio del 2010. Se al tempo si era già da tempo abituati alle irruzioni all’alba nelle case dei compagni, queste non erano diventate ancora un affare di routine con un ritmo così serrato come negli ultimi tempi.

Allora, al centro delle accuse una lunghissima serie di iniziative (presidi non autorizzati, occupazioni di protesta, blitz, partecipazione a cortei, contestazioni e danneggiamenti variamente assortiti) tenute insieme da una “associazione a delinquere” finalizzata principalmente a spingere alla rivolta i senza-documenti rinchiusi nel Centro di corso Brunelleschi, così come quelli ancora liberi.

Oggi nessuna “associazione a delinquere”, ma è sempre una lunghissima lista di azioni e picchetti a dare forma alle accuse che stanno tenendo ancora in carcere Paolo, Toshi, Michele, Andrea, Niccolò, Claudio e Fabio, e rinchiudono ai domiciliari o costringono a misure limitative della libertà molti altri compagni.

Ieri la lotta contro i Cie dunque. Oggi la lotta contro gli sfratti. Entrambe sottoposte ai duri colpi della repressione, ed entrambe dure a morire. Infatti, nonostante tutte le fatiche della Questura, anche la lotta contro i Cie, come quella lotta contro gli sfratti,  è ancora viva e vegeta.

Ad unirle un’udienza che lega in modo sottile le inchieste di ieri e le lotte di oggi.

 L’APPUNTAMENTO E’ PER

 Mercoledì 17 settembre ore 9:00 all’aula 43 del Tribunale di Torino