Le retate continuano (e le resistenze pure)
Ancora retate in Aurora, dove ieri sera un paio di camionette cariche di celerini hanno controllato documenti e licenze nel tratto di strada tra il ponte Mosca e corso Emilia. Non è la prima volta che queste vie vengono bloccate dai mezzi della polizia: da mesi i giardini ex GFT sono nel mirino delle pattuglie e prendono spazio sulle cronache dei giornali, e solo la settimana scorsa corso Emilia è diventata teatro di un controllo antidroga con un dispiegamento di forze di polizia decisamente notevole.
Così come non è insolito imbattersi in una retata girando per queste strade, non lo è neppure che qualcuno abbia qualcosa da ridire. E ieri sera alcuni solidali con i senza-documenti, appena avuta la notizia della presenza poliziesca, hanno provato a mettersi in mezzo.
L’arrivo improvviso del folto gruppo e, forse, il fatto che nella camionetta più vicina ai manifestanti ci fossero rinchiusi alcuni ragazzi rimasti impigliati nei controlli, scatena immediatamente la reazione della polizia; neanche il tempo di uno slogan e già gli agenti rispondono con i manganelli. Il gruppo viene inseguito fino all’imbocco di corso Brescia e, mentre i manganelli continuano a calare, qualche bottiglia in risposta comincia a infrangersi sull’asfalto e qualche cassonetto si ribalta per ostruire la via. Una delle due camionette, così, è costretta a spostarsi per tenere a bada il gruppo di solidali ancora in strada a distanza, mentre l’altra si ritira piuttosto in fretta per portare i fermati in Commissariato. Dopo una mezz’oretta, e dopo essersi accertati che oramai di controlli la polizia non ne avrebbe fatti più, il gruppo si disperde e ognuno torna ai propri affari. Appuntamento alle prossime retate, e alle prossime resistenze.