Una sortita

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Non è così chiaro come L’Atc voglia agire per riportare l’ordine nelle sue palazzine di Aurora, in quegli appartamenti che da luglio sono stati aperti e occupati da una serie di famiglie e persone che ne avevano bisogno. È sicuro, però, che i vigili e alcuni emissari dell’Atc da ormai una settimana hanno iniziato a cercare di mettere pressione a chi occupa in via Cuneo, andando a bussare alla porta, insistendo nel richiedere di andarsene di propria sponte e il prima possibile.

Due strade più in là in via Aosta sono invece arrivate tre lettere dell’Atc: chiede a tre degli occupanti di pagare i danni per l’occupazione abusiva, le spese di riscaldamento e del condominio.

Per interrompere questa sorta di inseguimento gli occupanti e i solidali hanno scelto di andare in via Corte d’Appello 10, dove gli impiegati del Comune si occupano di stilare le graduatorie per le assegnazioni e dove sono presenti i vigili addetti ai controlli nelle case popolari.

Il punto di ritrovo è corso Giulio Cesare e dopo due rapide chiacchiere per capire come muoversi si sale sul tram 4, si supera Porta Palazzo e si scende alla fermata vicino al Comune. A piedi, con passeggini e andature differenti ci si dirige verso via Corte d’Appello. Si entra in un grande atrio con una piccola reception e parecchie sedie per l’attesa, si prova a infilarsi direttamente nel corridoio degli uffici ma in un battibaleno dei pronti impiegati si trasformano in buttafuori chiudendo con il loro corpo l’entrata. Appaiono delle vigilesse, un occupante ne riconosce una: è lei che ripetutamente le sta bussando a casa, è la stessa che è entrata nel suo alloggio e si è permessa di buttare qualche considerazione sferzante sulla quantità di vestiti sparsi all’interno, è quella che ha invitato sfrontatamente ad abbandonare la casa. Ed è lei che inizia a essere bersaglio delle lamentele di chi abita in via Cuneo. Poi in parecchi, vincendo la soggezione, chiedono spiegazioni sulle bollette arrivate da Atc e pretendono che i costanti sopralluoghi dei vigili e degli impiegati Atc s’interrompano. A tratti vengono intonati dei cori.

I digossini arrivano velocemente, un poliziotto era già allerta nel momento in cui il gruppo si era radunato per partire, ma non sanno bene che fare nel parapiglia generale.

A sciogliere la situazione arriva un grosso uomo canuto che promette che i vigili non si faranno più vedere. Per quanto riguarda le bollette viene rimpallata tutta la responsabilità agli uffici Atc di corso Dante.

Il gruppo gira i tacchi e ritorna verso il quartiere, abbastanza soddisfatto e immaginando già di recarsi anche altrove a ripetere la sortita.

Le multe targate Atc e il manifestarsi di vigili e vigilesse ha mosso il bisogno di contrattaccare e non stare ad aspettare una nuova, anche velata, minaccia.