Tornelli e impronte al Cottolengo
1 marzo. “Una rivoluzione necessaria, per dare dignità alle persone” queste le parole che provenivano da via Andreis 26, a ridosso dalla ristrutturazione della nota mensa del Cottolengo. Una dignità alquanto opinabile e, in pieno stile con i processi di trasformazione nella circostante Porta Palazzo, alquanto selettiva. Infatti tra le pareti ritinteggiate e le nuove masserizie spunta l’identificazione all’ingresso per tutti gli utenti, con tanto di tornelli e riconoscimento delle impronte digitali. Tra le motivazioni si accenerrebbe ai troppi pasti elargiti, a persone in coda il cui stato di indigenza assoluta non è verificabile. L’assistente sociale addetta ai colloqui selettivi non manca di far notare come il sabato, alla mensa, si presentassero anche i mercatari del Balon di Canale Molassi. D’altronde queste stringenti misure si sarebbero rese necessarie anche dall’alto tasso di spacciatori che, secondo Giuseppe Visconti superiore dei Fratelli, spesso si aggiungevano agli ospiti della struttura.