I vigili dell’Atc
Nonostante il solerte lavoro di Atc e vigili del Nucleo case popolari, c’è ancora qualcuno, tra gli occupanti delle case dell’edilizia residenziale pubblica torinese, che riesce a sfuggire alle maglie dei controlli e a evitare di essere identificato e quindi denunciato.
Ma gli ordini che i civich torinesi ricevono devono essere particolarmente perentori, vista la cocciutaggine con cui da diverse settimane stanno puntando un appartamento tra i palazzi di via Cuneo per capire da chi sia occupato, cercando di strappare informazioni utili persino ai vicini incontrati sulle scale.
La donna che lì vive è particolarmente decisa a non farsi identificare; teme che una denuncia possa creare qualche intoppo nello svolgersi lento della burocrazia amministrativa che deve elargire servizi e documenti. E in effetti almeno fino a ora era riuscita a evitare l’incontro con i tristi burocrati di Atc e i loro poliziotti. Fino a quando, l’altro ieri, non ha prestato troppa attenzione, mentre saliva le scale, a tre tizi che, una volta aperta la porta, le sono sgusciati in casa palesandosi per quello che erano.
Nonostante i tre abbiano messo la donna alle strette, per costringerla a fornire i nominativi degli abitanti dell’alloggio, l’occupante ha trovato la forza di resistere e telefonare a qualche conoscente e solidale per farsi aiutare ad affrontare gli sgraditi ospiti.
Dopo un po’ qualcuno arriva a dar man forte alla donna e dopo una mezz’ora i tre hanno desistito, dando alla signora un appuntamento per il giorno seguente a cui ovviamente lei non si è presentata. Prima di andarsene, furtivamente come sono entrati, i tre hanno pensato bene di mettersi in tasca un mazzo di chiavi che hanno trovato vicino alla porta, pensando bene di poter così rientrare facilmente nell’alloggio.
Per tirare un attimo le fila di questa storia, oltre alla determinazione messa in campo dalla signora, a risaltare è il luogo dell’appuntamento a cui l’occupante è stata invitata per essere identificata e denunciata, via Corte d’Appello 10.
Proprio tra quei corridoi ha sede il nucleo dei vigili addetti a queste mansioni, che tra l’altro neanche una settimana fa si lamentavano in Sala Rossa delle troppe responsabilità affibbiate loro, con l’intento neanche troppo velato di ottenere un aumento dell’organico. E non è certo casuale che al numero 10 di questa via abbia sede l’ufficio sgomberi della Polizia Municipale quello predisposto a organizzare ed eseguire lo svuotamento degli alloggi occupati.
Il posto giusto dove andare a far sentire la propria voce insomma, come è accaduto alcuni giorni fa quando, per rispondere al tentato sgombero di un’altra occupante di un alloggio popolare, alcuni occupanti e solidali hanno deciso di fare un po’ di casino lungo quei corridoi, così da far capire a mandanti ed esecutori che dovranno sempre fare i conti con chi lotta.