Corso Giulio Cesare 45 sotto sgombero
Continua l’opera di pulizia sociale portata avanti con particolare solerzia nei quartieri di Torino nord. Operazioni più vistose si alternano ad attività di routine, miscelando iniziative di maquillage alla rimozione tout court di materiali di scarto: l’apertura del Mercato Centrale e la caccia ai venditori di menta al mercato di Porta Palazzo, la cacciata di una parte di balonari e i lavori di ripavimentazione in Borgo Dora, lo sgombero militare dell’Asilo e la prossima inaugurazione di Combo in piazza della Repubblica, e poi sigilli alle saracinesche di tanti bar malfrequentati, i controlli sistematici agli angoli delle strade e i rastrellamenti su autobus e tram in Aurora e Barriera di Milano. Piccoli e grandi iniziative che abitualmente scandiscono il ritmo della guerra contro i poveri e che vuoi per il clima politico generale, vuoi per gli ingenti investimenti in zona negli ultimi tempi ha conosciuto una certa intensificazione.
Non è casuale che questo pezzo di città sia stato messo in cima all’agenda nel recente Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica che ha riunito, oltre alle autorità cittadine, anche il Ministro degli Interni e il Capo della Polizia. Tra le misure adottate in questa sede spicca l”istituzione di un distretto turistico” ovvero l’individuazione di una zona a burocrazia zero che faciliterà la nascita di tutta una serie di attività imprenditoriali: che se ne parli all’interno di un Comitato sulla Sicurezza, al fianco di misure più tradizionali come l’aumento di controlli per evitare casi di sovraffollamento negli appartamenti, la stretta sulla somministrazione di alcolici e l’aumento dell’illuminazione pubblica, chiarisce meglio di tante analisi cosa voglia dire riqualificare una porzione di città.
Tra le misure tradizionali una certa attenzione viene naturalmente prestata al contrasto alle occupazioni di immobili. E, proprio nelle ultime settimane, per una delle ultime palazzine occupate rimaste in zona, quella in corso Giulio Cesare 45, il Tribunale ha disposto il sequestro. Su richiesta della proprietà, durante il processo contro gli occupanti, il giudice ha disposto il sequestro preventivo di quest’immobile, occupato nel giugno del 2014 durante la lotta contro gli sfratti in quartiere, per permettere a tante famiglie e compagni di avere un tetto sopra la testa e per reagire alle decine di arresti con cui, qualche settimana prima, il tribunale aveva tentato di stroncare la lotta. Dopo più di cinque anni, in corso Giulio Cesare 45, continuano a vivere più di una cinquantina di persone, e “le serrande” al pianterreno sono uno spazio utilizzato da diversi compagni e solidali per discutere e organizzarsi, specie dopo lo sgombero dell’Asilo.
Il sequestro disposto dal Tribunale rende lo sgombero più probabile anche se è difficile valutarne le tempistiche. Di certo questa palazzina fa gola a a tanti, visti i cambiamenti in corso in quartiere, e di contro rappresenta una delle ultime esperienze in zona conquistata attraverso le lotte. Resistere a un futuro sgombero non è quindi interesse solo di chi abita o vive con più assiduità questi spazi. Specie in tempi come questi poi, in cui operazioni in grande stile ordite dalla Questura, come l’eventuale sgombero di corso Giulio Cesare 45, potrebbero essere un’occasione per tanti di alzar la testa.
Per avere qualche informazione in più e iniziarne a parlare ci vediamo martedi 21 gennaio alle 18 alle serrande di corso Giulio Cesare 45.