Babele in lotta: sciopero della fame e della sete in via Corelli
Una Babele in gabbia, quella che si sta rivoltando a Milano mettendo in campo uno sciopero della fame e della sete che sembra compatto e determinato. “Vamonos hasta el final, hasta el final”, dice qualcuno: arriveremo fino alla fine. Lo sciopero è iniziato alle cinque di questo pomeriggio e per ora tocca una sezione intera del CIE di via Corelli più buona parte della sezione femminile. I reclusi protestano contro le condizioni materiali di vita del Centro ma soprattutto contro l’entrata in vigore del “Pacchetto sicurezza”: e protestano nonostante siano ancora convinti che il passaggio dai due ai sei mesi di detenzione amministrativa toccherà soltanto chi verrà fermato da domani in poi. E già, perché la strategia utilizzata un po’ in tutta Italia dai gestori dei Centri per placare gli animi dei reclusi è mentire sul futuro degli “ospiti”: “voi non c’entrate, voi farete al massimo due mesi”. Non è così, noi lo sappiamo, ma dentro alle gabbie molti ci stanno credendo ancora, concentrando su questa menzogna tutte le proprie speranze. Fra qualche giorno, quando chi si aspetta di uscire dopo due mesi passati dietro le sbarre si vedrà negare la libertà ne vedremo delle belle.
Eppure, i reclusi di Milano sono già scesi in sciopero. “Anche per chi verrà dopo di noi”, dicono, e lo dicono in tutte le lingue del mondo. E già perché la Babele che sta rinchiusa nelle gabbie sta trovando la forza per esprimersi, e ci tiene a farlo. Sembrano non esserci più le vecchie divisioni per nazionalità o lingua, che bene o male hanno segnato la storia delle lotte nei Centri anche recentemente. Ora gli appelli alla lotta e alla solidarietà vengono pronunciati in italiano, in arabo, in castigliano, in edo, in rumeno, in albanese – nessuno potrà più dire di non averli afferrati. Ognuno con le sue storie, ed ognuno con la sua lingua: ma tutti assieme per lottare.
Ascolta i brani di questa lunghissima chiacchierata radiofonica dall’interno di via Corelli.
La presentazione della lotta:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_italiano.mp3]L’appello in arabo:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_arabo1.mp3]L’appello in castigliano:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_castigliano.mp3]E ancora in arabo:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_arabo2.mp3]L’appello in albanese:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_albanese.mp3]L’appello in edo:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_edo.mp3]L’appello in rumeno:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_rumeno.mp3]Ascolta una storia di reclusione, raccontata un po’ in arabo e un po’ in italiano:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_una-storia-in-italiano-e-arabo.mp3]E un’altra storia ancora, in italiano:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_unaltra-storia-in-italiano.mp3]E un’altra ancora:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_e-unaltra-storia-ancora.mp3]Alla fine, tutti assieme, ci si saluta:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/08/sciopero-della-fame-e-della-sete-in-corelli_i-saluti.mp3]
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