La guerra a Milano

Scontri, lacrimogeni e resistenza al campo Rom di via Triboniano, dopo le barricate della settimana passata. La cronaca parziale della giornata, arrivataci da alcuni compagni del Comitato antirazzista milanese.

scontri in TribonianoOre 16: circa 300 rom si avviano a piedi per prendere il tram 14 e recarsi al presidio indetto per le 18 sotto Palazzo Marino. L’obiettivo del presidio era semplicemente quello di comunicare alle autorità cittadine la piattaforma rivendicativa degli abitanti (che pubblichiamo qui sotto). Una proposta di accordo che, se accettata avrebbe significato l’abbandono volontario del campo sotto sgombero. Ma percorsi neanche 200 metri uno sbarramento di Polizia bloccava la strada e con fare arrogante intimava ai rom di tornare indietro perchè la manifestazione non era autorizzata (falso! dato che erano stati presi accordi precisi con la Digos) e spingendo affinché i rom facessero una delegazione di sette persone per andare ad incontrare l’assessore Mojoli. I rom rifiutano la proposta e al primo accenno di proseguire vero il capolinea del 14 parte la prima carica. Come al solito le donne in prima fila, come al solito le vittime non possono combattere: una bambina di due anni ne esce con la faccia segnata dal manganello degli sbirri e parecchie caviglie risultano gonfiate dai calci.

Ore 17: dopo un lungo e inutile parlamentare, i rom decidono di tornare indietro, agguerriti più che mai e improvvisano barricate in mezzo alla strada. la manifestazione, nei fatti, si concentra in via Triboniano. La richiesta è sempre la stessa: una risposta alle rivendicazioni unitarie di tutti e quattro i campi sotto sgombero. Anche la risposta è sempre la stessa. Decine di cellulari scaricano i soldati di Decorato&co. che con ampi cordoni in antisommosssa bloccano entrambi gli accessi al campo inclusi ovviamente chi stava accedendo dal presidio ormai saltato in centro città.

 

Ore 18,30. Scatta l’ordine di attacco. I cordoni si muovono contro i rom che cominciano ad opporre una forte resistenza. Diverse cariche violente vengono affrontate dagli abitanti del campo. Per ben tre volte l’esercito razzista è costretto ad arretrare perchè i rom contrattaccano. Ma alla fine numeri e soprattutto violenza armata prevalgono. Lacrimogeni e manganelli costringono i rom all’interno dei campi che continuano a cercare di resistere e contrattaccare.

Ore 20,30. Da questo momento in poi non è dato sapere cosa stia davvero accadendo. I solidali che sopraggiungono trovano la strada sbarrata.

Non resta che lanciare un accorato appello ad accorrere verso Triboniano. La resistenza dei rom ha assunto davvero tratti eroici e se oggi la battaglia antifascista riveste un qualche significato e valore universale questo è il momento di dimostrarlo. Il fascismo, sempre di più, è quello dello Stato. La resistenza che sgorga dalle viscere della società, è l’unica vera risposta all’altezza della situazione.

 

L’Appello dei rom di Triboniano

 

Le comunità rom riunite domenica in assemblea dopo la resistenza agli sfratti di giovedì scorso, rilanciano la loro battaglia contro lo sgombero integrale di via Triboniano (programmata a partire dal 30 giugno) e soprattutto per la difesa del proprio diritto all’esistenza e alla dignità, contro la segregazione e la violenza razzista che li perseguita da anni.

 

Il primo passo che facciamo in questa direzione è una manifestazione per giovedì 20 maggio alle 18 sotto Palazzo Marino.
In quell’occasione verrrà consegnata e resa pubblica alla città una proposta di soluzione della vicenda che rappresenta la volontà di tutti gli abitanti del campo

 

Il contenuto della proposta si basa sul respingimento determinato delle proposte sin qui avanzate dal Comune di Milano con la mediazione della Casa della Carità.
Dichiariamo con estrema chiarezza che siamo disponibili  e sulla disponibilità a lasciare l’insediamento di via Triboniano solo in cambio di una soluzione che riguardi, senza distinzione, tutti gli abitanti, e ne salvaguardi i diritti irrinunciabili:

1)      Un’abitazione degna ed economicamente sostenibile per tutti gli oltre 100 nuclei famigliari là residenti

2)      La garanzia di continuità scolastica per tutti i bambini della comunità già inseriti nelle scuole circostanti

3)      Il diritto inalienabile all’autodeterminazione e quindi la fine di ogni gestione esterna degli interessi e dei diritti della comunità


L’assemblea di via triboniano
16 maggio 2010

 

 

Aggiornamento ore 23.00. Il campo è ancora circondato dalla Polizia, che per una mezzoretta ha consentito ad alcuni solidali di passare. Dentro ora la situazione è abbastanza tranquilla, ma anche i giornali confermano ci siano stati  un paio di feriti.

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