Gradisca, ancora
«Un venerdì sera di “ordinaria” tensione quello che si è vissuto ieri al Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo, dove poco dopo le 20.30 una ventina di immigrati clandestini ha incendiato per protesta materassi e coperte in tre stanze.
Un’azione, rispetto al passato, che non ha scatenato una rivolta, grazie anche alla disposizione della Prefettura di Gorizia che da alcuni mesi ha imposto la parzializzazione delle uscite degli ospiti dalle proprie stanze (l’accesso al cortile esterno è limitato a una quarantina di persone all’ora), ma che ha ugualmente richieste l’intervento di un mezzo dei vigili del fuoco di Gorizia, arrivati sul posto poco dopo le 21.
I tre distinti focolai d’incendio, a quanto si è potuto apprendere, sono stati spenti senza l’utilizzo degli estintori, ma semplicemente con le lance ad acqua dei pompieri, rientrati verso le 23 dopo aver provveduto alla messa in sicurezza delle stanze interessate dalla protesta. Un’azione, quella di ieri sera, che sarebbe stata originata dal malumore di alcuni clandestini, ai quali non sarebbe stato permesso di radersi il viso. Intervenuta solo a titolo precauzionale anche un’autoambulanza del 118 di Gorizia, al termine della protesta (che non ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine) non si sono comunque registrati feriti o casi di intossicamento.
Al Cie di Gradisca d’Isonzo, intanto, è attesa a giorni la partenza dei lavori di messa in sicurezza e potenziamento dei sistemi di controllo che, per un importo di poco superiore al milione e mezzo di euro.»