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«In questi giorni continuano a giungere sull’Isola di Lampedusa migliaia di immigrati dalle coste del nord Africa, riproponendo tutte le problematiche di profilassi sanitaria, sicurezza e ridislocazione degli stessi, sulle quali questa Segreteria Nazionale è più volte intervenuta.
Il Coisp ritiene che la sicurezza degli Appartenenti alla Polizia di Stato ed alle altre Forze di Polizia, debbano essere il primo e più importante punto che precede ogni pianificazione dei servizi di ordine e sicurezza necessari sull’Isola di Lampedusa, ma soprattutto durante i trasferimenti degli immigrati presso le altre strutture di accoglienza.
Le rivolte generalizzate che si sono succedute, e si stanno verificando anche oggi, nei CPSA, CARA e CIE in tutta Italia, fanno comprendere che gli “ospiti” dei Centri sono ben consapevoli delle procedure di rimpatrio che saranno attivate a loro carico, a cui cercano di sottrarsi provando in ogni modo la fuga dalle strutture.
I poliziotti si trovano perciò costretti ad opporsi fisicamente a questi tentativi di evasione, spesso senza mezzi ed in spaventosa inferiorità numerica.
Questi fatti, non più isolati, DEVONO essere tenuti in massima considerazione soprattutto quando vengono predisposti i servizi di trasferimento e specialmente quando questi avvengono via mare. Al contrario lo scorso 19 agosto, sulla neve-traghetto “Moby Fantasy”, sono stati imbarcati oltre 1200 clandestini, ma predisposto un servizio con soli 30 appartenenti alle Forze di Polizia, che si trovano ancora in navigazione!!!!!!!!!!
Appare evidente che tale sproporzione numerica equivale ad avere derogato ad ogni regola sulla tutela fisica del personale, ponendo in serio pericolo l’incolumità degli Operanti.
Se non il buon senso, almeno la prudenza dovrebbe consigliare di evitare di giocare alla roulette russa sulla pelle dei colleghi, mandati allo sbaraglio, a bordo di navi dove, oltretutto, risultano scadenti le condizioni igieniche, l’alloggio ed il vitto.
Il Coisp chiede un intervento immediato di codesto Ufficio che censuri l’attività di chi predispone questi servizi standosene seduto dietro ad una scrivania, e che invece riteniamo dovrebbero essere comandati a bordo dei traghetti per provare, di persona, gli effetti di giorni di navigazione nelle condizioni descritte.
Il Coisp non chiede solo una risposta sul singolo fatto denunciato, ma anche un’immediata inversione di mentalità che eviti, DA SUBITO, che si ripetano situazioni simili.
In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.»
La Segreteria Nazionale del COISP