Vigili urbani
Un ragazzo giovane giovane, avrà sedici anni, al volante di un’auto in corsa. Dietro, i vigili urbani sparati all’inseguimento. Arrivano nella piazza e il ragazzo accosta giusto dietro alla Tettoia dell’Orologio: ha l’idea di seminarli, ma a piedi, e così fa per aprire lo sportello. I vigili, come in un film americano, gli vanno contro con l’auto di servizio, sul fianco, mirando alla portiera che lui sta aprendo e lo schiacciano tra portiera e macchina, incastrato. L’auto del ragazzo, forse rubata, ha la portiera mezzo divelta, quella dei vigili la fiancata tutta incurvata, e il ragazzo frastornato le gambe intrappolate tra le lamiere. I vigili, non contenti, lo ammanettano e, dopo che lo hanno ammanettato, cominciano a menarlo. Ma siamo a Porta Palazzo, e c’è sempre gente in strada. Una folla di tutti i colori si accalca, in tanti sono furenti a vedere i vigili trattare così un ragazzo, qualcuno lo riconosce e va ad avvertire sua madre, che abita in zona. Si mormora forte. Visto che la situazione rischia di farsi tesa, i vigili sono costretti a smetterla: dicono, arroganti, che è stato “solo un incidente” e che non volevano fargli male. Intanto arriva l’ambulanza e i rinforzi per contenere la folla.
Liberato dalle lamiere, il ragazzo viene portato via sull’ambulanza, ammanettato. E pure i vigili vanno via da quell’angolo di piazza. Chi rimane in strada a parlarsi ne ha viste altre di scene così. «Se ne vedono tutti i giorni, e non è giusto». La rabbia del momento sfuma, ma sedimenta una frattura, più nascosta e più grossa.
Ascoltate la testimonianza di un passante ai microfoni di Radio Blackout…
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2011/09/i-vigili-anno-rotto-i-coglioni.mp3]…o leggete un’altra testimonianza apparsa in questi giorni in rete.