Fuori dalla galera, dentro al Cie
«Il 15/11/2011 è avvenuta l’ultima udienza nei confronti di Nahed e Mohamed, arrestati dopo la rivolta avvenuta il 05 settembre al C.I.E. di Via Corelli a Milano. Durante l’udienza sono stati ascoltati i due imputati, che hanno rivendicato la tentata fuga dal C.I.E. per la libertà.
Entrambi hanno smentito quello che i poliziotti avevano testimoniato nelle udienze precedenti, che dichiaravano di essere stati picchiati (oltretutto Nahed aveva ed ha ancora un braccio ingessato); i due imputati affermano che hanno solo tentato di fuggire per la libertà e anzi sono stati picchiati ed aggrediti dai poliziotti in modo talmente violento, che uno di loro ha perso i sensi e si è ritrovato in ospedale in stato d’arresto.
L’accusa ha chiesto 1 anno e 4 mesi per le accuse di resistenza e lesioni a pubblici ufficiali e danneggiamenti. Gli avvocati hanno sottolineato l’indecenza e l’abusivismo che regna nei confronti dei reclusi nei C.I.E. La sentenza si è conclusa con la condanna di 8 mesi con la condizionale, quindi con la sospensione della pena.
In aula eravamo un gruppo di solidali e finito il verdetto una compagna ha urlato in francese (per farsi capire da Nahed e Mohamed, che non parlano italiano): “noi siamo qui davanti a Nahed e Mohamed arrestati e portati davanti alla giustizia per essersi rivoltati contro l’oppressione e per la libertà! Contro la guerra dei padroni, contro il C.I.E. e tutte le prigioni, noi sosteniamo la lotta di tutti quelli che, nel mondo intero, si ribellano contro ogni tipo di dominazione!”, intanto altri hanno srotolato uno striscione, scritto in arabo, contro ogni frontiera. Erano contenti e Nahed si è fortemente commosso. Attualmente Nahed e Mohamed sono stati riportati al C.I.E. di Via Corelli.»
[riceviamo e pubblichiamo]