A gambe levate
Negli ultimi giorni sono arrivate da dentro le mura del Cie di corso Brunelleschi due notizie che affiancate l’una all’altra palesano le contraddizione che animano questo mai pacificato Centro di reclusione. La prima riguarda sette figuri che accompagnati dall’ispettore, questo giovedì, hanno gironzolato tra i corridoi del Cie per controllare che le condizioni di reclusione rispettino gli standard che la democrazia impone. Ai reclusi hanno detto di essere del Movimento Cinque Stelle e, anche se la notizia non è confermata da nessun giornale, non ci par strano da credere dato che non è la prima volta, e non sarà certo l’ultima, che anime belle e indignate varchino quel cancello e, accompagnati da chi quel luogo lo gestisce, si facciano raccontare di come vada tutto bene.
La seconda notizia, a nostro avviso ben più importante, è arrivata invece nella serata di giovedì. Pare infatti che mentre i penta stellati varcavano, per entrare, il cancello del Cie, qualcuno al contrario non ci abbia fatto ritorno. Un ragazzo magrebino che era stato scortato fino alla prefettura cittadina per un’udienza in cui si discuteva la sua richiesta d’asilo, da lì è riuscito a scappare sgusciando fuori dalla macchina che lo trasportava e seminando poi il troppo lento poliziotto che lo scortava. Ci auguriamo che sia ancora in libertà. È un sollievo sapere che fuggire sia sempre possibile e ci auguriamo che ogni nuova evasione faccia nascere e alimenti in chi rimane una voglia irrefrenabile di provarci.