Ancora una volta
Ci siamo stupiti non poco quando furono revocati i divieti di dimora comminati a dodici compagne e compagni lo scorso maggio e seppur questo agosto Rinaudo sia ricorso in appello lasciando la partita aperta, siamo convinti della forza espressa da quella prima violazione. Pochi giorni dopo ecco un altro rifiuto delle carte tribunalizie, questa volta in in Val di Susa: Giuliano e Luca hanno scelto persino di non stare ai domiciliari con tutte le restrizioni, misura cautelare custodiale appioppata loro per una manifestazione al cantiere di Chiomonte; a luglio ancora violazioni delle misure cadute a pioggia sui contestatori della Turkish Airlines dentro all’aeroporto di Caselle.
L’udienza del Tribunale del Riesame per quest’ultimo fatto si è tenuta ieri e l’esito stamani è un bel sospiro di sollievo: le misure cautelari (firme due volte al giorno e per qualcuno il conseguente aggravamento in obbligo di dimora) sono state revocate perché non sussisterebbero le condizioni per i reati di resistenza e violenza privata.
Per cercare di abbozzare un’analisi rispetto a qualsiasi possibile nesso tra violazioni e revoche, se mai ci fosse veramente e a noi fosse possibile coglierlo, aspettiamo un po’.
Intanto possiamo dire che ogni restrizione di libertà in meno è una possibilità di riconquistare un pezzo alla volta il terreno perduto nei percorsi conflittuali.
Sul finire ricordiamo un’altra notizia arrivata ieri: Giuliano e Luca sono stati trasferiti ai domiciliari senza restrizioni aggiuntive.