Cittadino, chi odierai domani sera?
– Cittadino –
ieri notte dei tuoi vicini hanno gettato una molotov ai bordi di un campo nomadi sullo Stura, e se ne sono tornati delusi perché nulla ha preso fuoco e nessuno si è fatto male.
– Cittadino –
l’altra mattina quel bestione di tuo cugino ha preso in un angolo una zingara mingherlina che accompagnava i propri figli a scuola e l’ha riempita di botte.
– Cittadino –
non è neanche una settimana che tuo fratello ha applaudito dei benvestiti fascisti che inneggiavano allo sterminio degli stranieri e dei disoccupati.
– Cittadino –
un mese fa hai letto sul giornale delle venti baracche bruciate in via Vistrorio e delle sessanta persone che si sono salvate per miracolo: “tanto sono zingari ladri e straccioni”, hai pensato sorridendo.
– Cittadino –
ti hanno urlato che sei ogni giorno più povero per colpa di chi è più povero di te; che sei insicuro per colpa di chi è più insicuro di te; che hai sempre meno diritti per colpa di chi di diritti non ne ha nemmeno l’ombra; che casa tua cade a pezzi per colpa di chi vive nelle baracche.
– Cittadino –
Ti hanno detto “odia i tuoi fratelli”, e tu li hai odiati.
Ti hanno detto “ama i tuoi padroni”, e tu li hai amati.
– Cittadino –
Te lo ricordi il fidanzato di tua nipote, che caro ragazzo? È morto in un autogrill, gli ha sparato un agente della stradale.
– Cittadino –
Domani sarai costretto a venderti un rene per saldare il conto del dentista, ma senza più straccioni in mezzo alla strada.
– Cittadino –
Il mese prossimo con i soldi della tua pensione ci pagheranno le nuove volanti della polizia.
– Cittadino –
Verrà presto il giorno in cui tuo figlio creperà in uniforme in qualche angolo del mondo, partito in nome dei quattrini e della civiltà.
– Cittadino –
Quando sarai vecchio e bisognoso di conforto sarà una straniera a pulirti e a cambiarti, e troverai sempre qualcuno che riderà di te perché ti pisci addosso, come tu hai riso della paura dei giovani e dei poveri.
– Cittadino –
Quando tuo nipote ti chiederà perché questo mondo fa così schifo, tu dovrai rispondergli: “è stata colpa mia”.
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