Pozzi

10 novembre. Mentre proseguono le mobilitazioni degli studenti e dei ricercatori, il Politecnico di Torino sigla un accordo quadro con l’Eni per lo sviluppo di innovativi “metodi di monitoraggio del movimento dei fluidi nei giacimenti di idrocarburi” che permetteranno di spremere al meglio e più economicamente i pozzi petroliferi che l’azienda italiana si è conquistata in giro per il pianeta. Che cosa ne pensino di questo accordo le popolazioni interessate (gli abitanti del Delta del Niger, per esempio) non se lo è chiesto nessuno: né i dirigenti dell’Eni, né quelli del Politecnico e tantomento gli studenti e i ricercatori in lotta.