Un mercato al sole

23 novembre. Domenica, dal fronte di Porta Palazzo. Con le retrovie malamente coperte della triste festa in onore degli Alpini, organizzata dai comitati dei commercianti in via Cottolengo, la polizia può avanzare fino ad occupare il parcheggio dietro il Palafuksas, quel parcheggio dove ultimamente resisteva il mercato spontaneo domenicale sgomberato un mese fa, proprio da via Cottolengo. Pensavano di farcela. Fino alle 10 del mattino. Poi arrivano le prime bancarelle, di antirazzisti vari e qualcuno del balôn. Nel frattempo, si scalda la Samba Clown Army e qualcuno comincia a guardarli divertito. Mentre vengono tracciate le righe del campo di calcio all’Alpino i clown animano la curva con coreografie militaresche e fanfare sudamericane, e si comincia a giocare a pallone. Alcuni antirazzisti arrivati da Milano appendono una mostra con le foto delle vittime del razzismo di Stato e di popolo, che fa accapponare la pelle a molti. Arriva la voce che la Digos sta minacciando alcuni abusivi stranieri: «se andate con quelli là, da lunedì vi rompiamo i coglioni». Se vogliono fare i vigili urbani, che vadano a dirigere il traffico, perché a mezzogiorno i più coraggiosi arrivano, e si piazzano. E ne arrivano altri, e altri ancora: alla fine dovranno disporsi su quattro file. E molta gente, italiani e stranieri, passano a vedere cosa succede. Sarà la bella giornata invernale e il sole che scalda la piazza, o sarà che ora il mercato si è conquistato la piazza, ma oggi passa davvero moltissima gente. Chi si prova i pantaloni, chi vende saponette, chi parla dei pirati della Somalia, che stanno simpatici a molti, chi parla male degli sbirri, che non stanno simpatici proprio a nessuno. E avanti così, fino alle 4 di pomeriggio, poi piano piano si smonta ci si saluta. Appuntamento a domenica prossima.

Ascolta un’intervista a Radio Blackout
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