Da Lampedusa a Torino

19 febbraio. Nella notte tra mercoledi e giovedi, ventisette tunisini reduci della rivolta che il giorno prima ha semidistrutto il lager di Lampedusa vengono trasferiti nel Cpt di Torino, con un volo della compagnia Air Italy. Tutte le donne recluse nel centro di corso Brunelleschi vengono scarcerate, per far posto ai rivoltosi. Molti di loro sono feriti, ma hanno ancora la forza di lottare, e cominciano subito uno sciopero della fame, coinvolgendo anche altri detenuti. La voce gira, e alle 17.30 diverse decine di anarchici e antirazzisti solidali si danno appuntamento per un presidio sotto le mura. Sostenuti da grida, musica, battiture, petardi e fumogeni, i detenuti rovesciano la spazzatura nel cortile e tirano fuori dalle celle tutti i materassi, mentre la polizia sta a guardare. Attraverso i microfoni di radio Blackout la voce della protesta dei reclusi viene diffusa in tutta Torino, e anche le loro storie. Storie di arresti assurdi, insensati, maltrattamenti, prese in giro e psicofarmaci nel cibo, e soprattutto tanta voglia di libertà. Prima di andare via, verso le 21.00, i manifestanti incendiano copertoni, legna e spazzatura ai bordi delle strade, costringendo la polizia a chiamare i pompieri. Ma ci sono incendi che nessun idrante potrà mai spegnere.

Ascolta una diretta dal Cpt attraverso radio Blackout

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